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Il Tabacco Chiaravalle, prodotto dall’omonima Manifattura Tabacchi di Chiaravalle (AN) è l’unico tabacco Made in Italy al 100%. Ma andiamo per ordine.
Tutto iniziò infatti verso le fine del 1757, quando i monaci benedettini concessero la produzione e la vendita del tabacco ai privati. Durante la nascita della Repubblica Romana (nel 1798) la fabbrica viene temporaneamente venduta ai francesci, solo 4 anni più tardi ritornerà in mano ai monaci. Negli anni a venire il regno napoleonico istituisce i Sali e Tabacchi e dunque la fabbrica viene separata dai beni circensi. Toccherà aspettare fino al 1924 per veder comparire l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Arrivando ai giorni nostri (più precisamente nel 2004), a causa della privatizzazione del settore tabacco, la Chiaravalle viene venduta alla British American Tobacco ma poi, nel 2007 ritorna in mano italiana grazie ad una cordata di investitori italiani che cosi riescono a salvaguardare la cultura del tabacco italiano.
Non sono mai stato patriottico, lo ammetto. Questo è però un caso diverso. Preferisco infatti che i miei soldi rimangano in territorio italiano, piuttosto che vadano a finire in tasca alle solite multinazionali americane, inglesi o giapponesi. E’ un discorso che non fa una piega penso. E’ ovvio che però il prodotto deve meritare, senò il gioco non vale la candela eheh. E Chiaravalle Verde a miscela virginia merita davvero.
E’ un tabacco naturale senza additivi (strano eh?) a base di foglie virginia. La confezione è in plastica semi-rigida ed è di un colore verde pastello. Nella busta si cerca di dar rilevanza alla genuinità italiana del prodotto. Possiamo notare dunque accenni all’Italia sia nella classica rappresentazione dello stivale, sia nella bandiera tricolore che aleggia qua e là.
Il sapore è buono, non è niente di eccezionale sia chiaro, però è piacevole ed a fine fumata lascia sicuramente appagati. Sin dalle prime boccate si capisce il carattere deciso e “frizzante” di questo Chiaravalle Verde. Pizzica un poco in gola e lascia la bocca amarognola a fine fumata, ma tutto ciò è sicuramente apprezzabile.
Consiglio di adoperare, in questo caso, cartine di tipo B (quelle trasparenti), come le Rizla Micron o le Ocb Verdi. Per quanto riguarda i filtri invece consiglio gli ultraslim della rizla o gli extra slim della Gizeh.
Si presenta come un tabacco molto secco e si sfilaccia facilmente. Il taglio presenta svariate imperfezioni, perlomeno nella mia busta.
Insomma ve lo consiglio proprio di provarlo questo tabacco Chiaravalle Verde. Può diventare tranquillamente un tabacco da tutti i giorni, specie se preferite questo genere di tabacco secco/naturale! CONSIGLIATO!
Qui sotto il dettaglio della mia busta di Chiaravalle Verde.
Considerazioni finali su questo Tabacco Pueblo.
Riassunto
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