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Il mondo dei riscaldatori di tabacco sta conquistando l’attenzione dei big del settore. I grandi nomi del mondo del tabacco si stanno preparando al mondo dei prossimi dieci anni, che molti già definiscono “Senza Fumo”. In che modo? Non con le sigarette elettroniche, da molti considerate una tecnologia obsoleta.
Oggi si guarda al futuro con i riscaldatori di tabacco. A guidare le fila delle big del tabacco, vere protagoniste dell’industria più aggressiva nei decenni scorsi, è un nome come Philip Morris. Secondo operatore al mondo dopo China Tobacco, Philip Morris ha già da tempo preso una strada che molti definiscono rivoluzionaria.
Per capire qualcosa in più è sufficiente dare un’occhiata al loro sito, sulla cui home troneggia il rimando, chiarissimo, a un mondo senza fumo.
La frase “Designing a Smoke-Free Future” può far sorridere se si considera il fatturato plurimiliardario del gruppo in prodotti a base di tabacco. Come ben si sa chiunque abbia a che fare con il business, le stranezze sono sempre tante!
A proposito di IQOS, il riscaldatore di tabacco di Philip Morris
Come hanno intenzione di avvicinarsi a questo scenario? Con la tecnologia dei riscaldatori di tabacco. Non manca l’attenzione alla parte estetica che viene presa in notevole considerazione se si considera che iQOS, il dispositivo di Philip Morris che si propone di superare la sigaretta elettronica tradizionale, è stato progettato da Ive, un nome che arriva niente meno che da Apple.
Come funziona di preciso? In maniera semplicissima! Invece che bruciare il tabacco, lo riscalda attraverso una lamina in ceramica e in platino. Viene poi generato un aerosol aspirabile. Interessante è notare che rimane la nicotina.
I giornalisti che hanno provato questo dispositivo visitando direttamente i laboratori di Philip Morris, hanno infatti riportato come non sia la principale causa delle malattie legate al fumo.
La nicotina, infatti, si limita a creare una forte dipendenza psichica. Chiaro è che le big del tabacco in qualche modo devono tenere legati i consumatori, quindi eliminarla totalmente non è il caso. Cosa rispondere invece a chi pensa che iQOS sia come la sigaretta elettronica?
Semplicemente che questo riscaldatore di tabacco non contiene liquido, ma vero e proprio tabacco, riproponendo anche l’esperienza del filtro sulle labbra a detta di chi ha fumato!
Riscaldatori di tabacco: come funzionano?
Le big del settore sono particolarmente attente ai riscaldatori di tabacco, considerati ormai delle soluzioni per far fronte a uno scenario impensabile pochi anni fa. Dopo Philip Morris, anche Bat ha deciso di aggredire questo cluster di mercato. Ecco perché è il caso di capire di cosa si parla di preciso quando si nomina il riscaldatore di tabacco.
Caratterizzati da un aspetto molto simile a quello delle sigarette elettroniche, i riscaldatori di tabacco hanno però come caratteristica principale il fatto che, come è chiaro dal nome, non funzionano grazie alla combustione ma per via di un processo di riscaldamento.
Viene quindi emesso un aroma che varia da miscela a miscela e che, di base, dà al singolo consumatore la medesima sensazione del tabacco normale. Le opinioni dei consumatori sono davvero di ogni tipo. C’è chi è felice perché può utilizzarla ovunque e perché il pochissimo fumo emesso non procura fastidio alle persone vicine e chi, invece, avanza delle lamentele.
Nella maggior parte dei casi, nel novero dei secondi si trovano persone che pongono l’accento sul fatto di fumare di più per i motivi sopra accennati e di non avere la medesima sensazione della sigaretta.
Qui, però, abbiamo a che fare con problemi che vanno al di là del prodotto in sé, richiesto in tutto il mondo e ormai fondamentale per le big del tabacco che vogliono rimanere sul pezzo per quanto riguarda i cambiamenti dei prossimi anni.
Cosa ne pensano gli esperti di questi riscaldatori di tabacco?
In diverse interviste sono usciti dei punti di vista comuni. In primo piano si può senza dubbio notare un’indole positiva nei confronti di tutto quello che può aiutare una persona a uscire dal tunnel del tabagismo.
Non importa quindi che si parli di vapagismo o di riscaldatori di tabacco. Nel secondo caso, però, si ricorda spesso che la ricerca è ancora in corso e che gli apparecchi che riscaldano il tabacco sono oggetto di diversi studi che, in questi anni, ne stanno analizzando la sicurezza.
Di certo c’è che, a differenza di quanto avviene con le sigarette elettroniche, non c’è alcuna combustione di sostanze tossiche che danneggiano l’organismo. Rimanendo sotto i 300 gradi – temperatura nettamente inferiore rispetto ai 600/900 delle sigarette tradizionali, non viene prodotta cenere.
Questo, di base, è molto positivo. Quello che alcuni esperti fanno notare, però, è che possono comunque essere presenti sostanze tossiche presenti nel tabacco lavorato.
Meglio, quindi, la sigaretta elettronica o il riscaldatore di tabacco? In entrambi i casi si ha la possibilità di fare un passo fuori dal vizio della sigaretta tradizionale, il che è solo positivo. Se poi si sceglie di farlo con un prodotto innovativo e all’avanguardia come il riscaldatore, ancora meglio!