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Proseguiamo la nostra indagine sul mondo delle sigarette light e oggi ci soffermiamo a parlare delle Diana blu morbide, una tipologia di bionde presenti da anni nel mercato ma che, a mio parere, sono alquanto sopravvalutate.
Un detto delle mie parti dice “Diana par chi che no ga grana!” e, probabilmente, non esiste descrizione che riesca a rappresentare meglio. Il tabacco presente al loro interno, infatti, non si distingue nè per la sua pregiata qualità, né tanto meno per il suo sapore poco persistente (per la serie che non faccio a tempo a passarla dalle labbra al posacenere, che già non mi ricordo più che gusto avesse).
L’unica cosa che differenzia le Diana Blu dalla versione più morbida è quella sensazione di leggerezza leggermente più accentuata nelle seconde ma, se si considera che già le standard non sono forti, quando ne accedete una non potete assolutamente pensare che sia in grado di darvi una qualsiasi emozione paragonabile allo stordimento. Scordatevelo. Nemmeno se siete a digiuno da tre giorni.
Passiamo ora ad un’altra questione un che divide sempre l’opinione del mondo dei fumatori: pacchetto rigido o morbido? Personalmente preferisco quello rigido. Perché? Sono una donna, quindi sono abituata a spostarmi con una borsa che, a confronto, il baule di Mary Poppins è vuoto. Partendo da questo presupposto, è indispensabile per me acquistare le sigarette vendute in un packaging robusto, in modo da poterle lasciare tranquillamente nella borsetta senza rischiare che si spezzino a metà.
D’altro canto, posso comunque capire l’opinione degli uomini che non sono abituati a portarsi appresso tracolla o bauletto e tengono il pacchetto di sigarette in tasca: in questo caso, non posso che essere d’accordo che la versione morbida aderisce perfettamente al nostro corpo. Ovvio, l’unico inconveniente è che, se si ripone nella tasca dei jeans per un paio di ore, si rischia poi di fumare delle sigarette storte come quelle di Jigen.
Le Diana Blu morbide si presentano su un pacchetto con sfondo bianco e la scritta del brand di colore blu posizionata al centro. L’apertura è prevista nel lato superiore sulla sinistra, strappando parte della pellicola argentata.
La composizione degli ingredienti di queste Diana Blu è di 8 mg di Catrame, 0,70 mg di nicotina e 9 mg di monossido di carbonio. Per la dose degli elementi contenuti al loro interno, tuttavia, nel mercato esiste qualcosa di meglio, come le Chesterfield blu, le Winston Blue o le Marlboro Touch Silver.
Si possono acquistare nella confezione da 20 a 4,30 euro o nella versione da 10 a 2,15.
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Qui sotto il dettaglio del mio pacchetto di sigarette Diana Blu Morbide.
Considerazioni finali su queste sigarette Diana Blu morbide.
Riassunto
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