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Il tanto atteso piano dell’Unione Europea, presentato lo scorso 3 febbraio 2021, mira ad affrontare i principali fattori di rischio per il cancro come i tumori, il consumo di alcol e l’esposizione all’inquinamento.
Confermando le cifre apparse in una bozza trapelata del piano, l’esecutivo dell’UE prevede di dare un duro colpo all’uso di tabacco, adattando il quadro di controllo che è già stato accettato dalla maggior parte dei Paesi europei.
La proposta riguarda anche i nuovi prodotti che interessano il settore come le sigarette elettroniche e i preparati a base di erbe per il fumo e si pone come obiettivo quello di abbassare il consumo di tabacco del 5% entro i prossimi 20 anni.
Anche la legislazione dell’Unione Europea sulla tassazione degli alcolici sarà rivista al fine di bilanciare gli obiettivi di entrate pubbliche e protezione della salute.
Il focus sulle bevande alcoliche
Quello che farà la Commissione Europea, secondo quanto rivelato dal commissario per la salute Stella Kyriakides, sarà aumentare la consapevolezza dei cittadini ed esaminare le questioni relative all’accessibilità e alla disponibilità dell’alcol.
Alla domanda su cosa intenda l’Unione Europea per consumo dannoso, il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, ha affermato che si tratta di “abuso di alcol come definito dalla scienza, non da Bruxelles.”
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nel 2016 il cancro è stata la principale causa di decessi attribuibili all’alcol con una quota del 29%, seguita da cirrosi epatica (20%), dalle malattie cardiovascolari (19%) e dalle lesioni (18%) in Europa.
La Commissione propone, inoltre, l’etichettatura obbligatoria degli ingredienti e del contenuto di nutrienti e avvertenze per la salute sulle bevande alcoliche da applicare prima della fine del 2023.
“Ovviamente, l’Unione Europea non vieterà il vino e non etichetteremo il vino come qualcosa di tossico” ha tenuto a precisare Schinas.
Il commissario greco ha anche negato che l’Unione Europea promuova l’alcol in quanto tale attraverso la sua politica di promozione a sostegno della competitività del settore agroalimentare europeo.
I prodotti alcolici ammissibili per la promozione sono limitati agli alcolici o ai vini collegati al registro specifico delle indicazioni geografiche ai sensi dei regimi di qualità dell’Unione Europea o per i vini recanti un’indicazione di un determinato vitigno regionale.
L’Unione Europea sta attualmente riesaminando la politica di promozione dei prodotti agricoli al fine di accrescere il suo contributo alla produzione e al consumo sostenibili.
Etichettatura degli alcolici: una questione delicata
La Commissione Europea ha ammorbidito la sua posizione sull’eliminazione graduale della promozione della carne rossa e quella processata nel Piano Europeo contro il Cancro e l’ultima modifica ha ricevuto un’accoglienza mista da parte delle parti interessate.
L’etichettatura degli alcolici rimane, invece, una questione delicata nell’agenda dell’Unione Europea dopo il tentativo dell’industria di presentare la sua proposta di autoregolamentazione che ha portato a un blocco dei negoziati con la Commissione, parzialmente superato da un memorandum d’intesa presentato dal settore nel 2019.
Nel memorandum, l’industria ha stabilito alcuni impegni in termini di valore energetico e un elenco di ingredienti da apporre sull’etichetta dei superalcolici.
La prima proposta della Commissione è prevista nel piano contro il cancro per il 2022 e riguarderà l’elenco dei nutrienti e una dichiarazione nutrizionale sull’etichetta, mentre un’altra proposta sulle avvertenze per la salute è prevista per il 2023:
“Abbiamo considerato il memorandum d’intesa e la sua attuazione e passi importanti e questa proposta non minerà i risultati di ciò che è già stato raggiunto” ha detto Kyriakides.
Allo stesso modo Schinas ha confermato l’intenzione della Commissione di sfruttare l’esperienza pratica del settore delle bevande alcoliche per fornire ai consumatori le informazioni di cui hanno bisogno per uno stile di vita più sano.
L’associazione europea degli alcolici ha accolto con favore i piani per incoraggiare iniziative di autoregolamentazione e co-regolamentazione relative al marketing.
“Le bevande alcoliche dovrebbero essere consumate con moderazione, come parte di uno stile di vita equilibrato, da quegli adulti che scelgono di bere” ha detto Ulrich Adam, Direttore generale di SpiritsEUROPE.
Diverse associazioni di produttori e importatori di vino hanno criticato i piani della Commissione di rivedere la legislazione sulla tassazione degli alcolici.
Secondo Federvini, l’associazione dei viticoltori italiani, le misure fiscali e normative tendono a demonizzare il bere piuttosto che combattere efficacemente l’abuso di alcol colpendo i consumatori che bevono in modo responsabile.