Uno studio condotto dalla British American Tobacco (BAT) ha scoperto che i denti esposti al fumo di sigaretta, per un periodo di due settimane, si sono scoloriti più rapidamente, mentre quelli “colpiti” dal vapore delle sigarette elettroniche o a tabacco riscaldato sono rimasti intatti.

Lo studio ha evidenziato, in maniera trasparente e precisa, come l’esposizione al vapore delle sigarette elettroniche non vada a intaccare assolutamente il bianco naturale dello smalto.

Macchie sui denti: perché si formano?

Le macchie sui denti sono un problema molto comune e temuto nel mondo dei fumatori.

Questo perché i denti possono passare da un bianco dall’aspetto sano e naturale  a un giallo o a un marrone nei casi più gravi, dall’aspetto decisamente poco estetico.

Sebbene questa colorazione sia comunemente chiamata colorazione da nicotina, in realtà non è causata da questo agente ma dal catrame contenuto nel fumo di sigaretta.

Lo studio condotto dagli scienziati della British American Tobacco

Nell’ambito di uno studio più ampio sulla salute orale, i ricercatori della British American Tobacco hanno studiato lo scolorimento dei denti.

Un prototipo di sigaretta elettronica, la Vype, e un prodotto per il riscaldamento del tabacco, Glo, sono stati presi in considerazione e valutati per il loro ruolo svolto nello scolorimento dei denti e per il loro impatto esercitato sulla salute dello smalto rispetto a quello esercitato dal fumo delle sigarette tradizionali.

In entrambi i casi, il fumo e il vapore sono stati raccolti su un tampone filtrante, dopodiché è stato utilizzato un solvente per estrarre il materiale solido da esso.

L’impatto del materiale estratto sullo scolorimento dei denti è stato quindi testato usando dei denti di mucca.

I denti delle mucche vengono abitualmente utilizzati negli esperimenti di laboratorio al posto dei denti umani. Sono usati, per esempio, per testare i prodotti per l’igiene orale come il dentifricio e il colluttorio.

I denti, prima dell’esperimento, sono stati preparati lucidandoli con carta vetrata fine per creare una superficie più simile a quella dei denti umani.

I denti sono stati quindi incubati a temperatura corporea nella saliva umana per creare un ambiente che imitava quello presente nella bocca umana.

Questa incubazione si traduce nella creazione del cosiddetto strato di pellicola sui denti, che si può sentire sui denti quando si strofina la lingua su di essi.

È il normale strato proteico che si forma sui denti quando determinate molecole, presenti nella saliva, si legano allo smalto dei denti.

I denti sono stati poi incubati in un forno a temperatura corporea ed esposti ai vari estratti del fumo di sigaretta, della sigaretta elettronica e del vapore THP.

Dopo il primo giorno, i denti esposti all’estratto di fumo di sigaretta hanno iniziato a cambiare colore e, nel corso di quattordici giorni, questi sono diventati sempre più scuri.

Anche ad occhio nudo, il colore cambiava con l’estratto di sigaretta e, in alcuni casi, i risultati sono stati immediatamente visibili già dopo un giorno.

L’esatto cambiamento di colore è stato misurato anche in laboratorio utilizzando una speciale telecamera in grado di rilevare i piccoli cambiamenti nella tonalità.

Al contrario dei denti esposti al fumo, quelli esposti al vapore della sigaretta elettronica o al vapore THP hanno mostrato un cambiamento di colore minimo, simile ai denti di un non fumatore.

Gli obiettivi della BAT

La British American Tobacco, negli ultimi sei anni, ha investito oltre 2,5 miliardi di dollari nello sviluppo e nella commercializzazione di un portafoglio di prodotti leader a livello mondiale nella categoria Next Generation Products (NGP).

L’azienda è attualmente presente in diciassette mercati e, nei prossimi mesi, è intenzionata a raddoppiare questo numero.

BAT ha anche un altro obiettivo ambizioso: realizzare entrate per oltre 5 miliardi di sterline dai NGP entro la fine del 2022.