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L’atto di fumare nell’arte è un motivo sempre presente nelle collezioni d’arte nazionali. I simbolismi e messaggi in codice di questa scelta includono temi chiave come: potere, autorità, dipendenza, privilegio e colonialismo.
Fermarsi a leggere il significato dell’utilizzo del fumo come elemento funzionale all’interno della composizione artistica ci aiuta a raccontare la storia tramite rappresentazioni della società dell’epoca e contemporanea.
A livello storico
Le rappresentazioni del fumo di tabacco nell’arte risalgono almeno alla civiltà Maya precolombiana, dove il fumo aveva un significato altamente religioso. Veniva infatti spesso rappresentato su oggetti di culto o pareti di luoghi sacri.
Nell’arte europea del XVIII e XIX secolo, la posizione sociale delle persone – in gran parte uomini – mostrate come fumatori tendeva a variare, ma lo stigma legato alle donne che adottavano l’abitudine si rifletteva in alcune opere d’arte.
L’arte del XX secolo usava spesso il fumo come status symbol o come satira delle immagini usate per la pubblicità del tabacco. Ovviamente, anche lo sviluppo di problemi di salute intorno al fumo di tabacco ha influenzato la sua rappresentazione artistica.
Recentemente tabacco ha avuto un impatto sull’arte in modo del tutto diverso. Ad esempio, in America molti distributori vintage di sigarette sono stati convertiti in Art-o-mat, vendendo opere d’arte in miniatura con la forma e le dimensioni di un pacchetto di sigarette.
Arte con sigaretta come protagonista
Gli artisti contemporanei esplorano sempre più il fumo nell’arte dal punto di vista dei valori, della salute e del benessere di oggi. Ad esempio, Deadly Nightshade di Mandy Owen ci parla direttamente dei pericoli del fumo e del viaggio di Owen per smettere, rappresentato visceralmente nei polmoni umani ricreati con delle sigarette stesse.
I filtri delle sigarette, usate e non, segnano i canali dell’aria, mentre la trama del tabacco forma le linee del polmone. Questa opera è brutalmente letterale, emana un odore specifico e collega visivamente la nostra salute polmonare all’atto di fumare.
Willy di Sarah Lucas utilizza invece le sigarette in maniera giocosa per costruire e scolpire un simpatico nano da giardino.
Il messaggio dietro l’opera però ha lasciato campo libero ad interpretazioni ben più sfacciate. Parliamo del gioco di parole legato al nome che tradotto potrebbe alludere in maniera piuttosto paese al fallo maschile.
Conclusione
Dopo questa carrellata di opere riguardanti il fumo possiamo nuovamente confermare che il fumo è da sempre presente all’interno di composizioni artistiche in tutto il mondo. La rappresentazione e simbolismo nel tempo no è stato piuttosto dinamico nella sua analisi e interpretazione.
È cambiato e si è adattato proprio come hanno fatto i nostri valori ai mutamenti della società. Vale la pena ricordare però che un tempo, prima degli spazi puliti e controllati che viviamo ora come le gallerie e musei d’arte, si poteva tranquillamente fumare all’interno.
Questo ovviamente metteva l’attività di fumare ancora più in vista ad artisti e audience. Rendendolo molto più interessante e sdoganando la criticità del tema che viene invece più percepita oggi.