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Accade più o meno spesso di leggere sui media nazionali e internazionali di persone che si riconoscono nelle foto dei pacchetti delle sigarette.
In Italia, di recente uomo ha deciso di fare causa alle multinazionali del tabacco per aver riconosciuto un parente sui pacchetti di sigarette.
Più precisamente, la fonte è Il Resto del Carlino: “Trova la foto delle moglie defunta sul pacchetto di sigarette, chiesti 100 milioni di risarcimento“.
Il caso specifico riguarda un anonimo di Misano Adriatico che avrebbe scoperto la foto della moglie defunta pochi mesi prima sui pacchetti di sigarette e ha annunciato battaglia legale tramite il suo avvocato.
I due, entrambi intervistati da Repubblica, arrivano a ventilare l‘ipotesi di una causa negli Stati Uniti perché “difficilmente un tribunale italiano potrà condannare una multinazionale a 100 milioni di risarcimento perché ha pubblicato una fotografia”.
Chi sceglie le foto che finiscono sui pacchetti di sigarette
Lo studio legale romagnolo ha inviato una richiesta di negoziato preventivo nel tentativo di raggiungere un accordo economico con i rappresentanti di due specifici produttori, Philip Morris e la svizzera Davidoff, la quale ha accordi di commercializzazione con Imperial Tobacco.
Proprio da Imperial Tobacco, il rappresentante legale Enrico Zino afferma che “non può esserci tentativo di conciliazione perché siamo completamente estranei ai fatti”.
Le librerie di immagini che tutti i produttori devono infatti utilizzare a livello europeo sono decise ogni 5-6 anni dall’Unione Europea e sono pubblicamente accessibili. Identiche per tutti i brand.
“Sono coinvolte tutte le marche, non si capisce perché il legale avanzi richiesta di risarcimento solamente a noi”.
Una direttiva europea del 2014 contiene le specifiche indicazioni su come tutti i prodotti del tabacco debbano recare gli avvertimenti contenuti in una libreria fotografica di 42 foto divise in tre set.
Gli scatti sono stati appaltati (600mila euro di budget) ad aziende esterne che hanno fotografato 8mila persone in 10 Stati Ue diversi. La Commissione ha poi scelto le foto secondo una specifica procedura.
Nel 2016, l’Italia ha recepito la direttiva Ue con questo decreto legislativo: qui trovate i tre set fotografici a cui accennavamo poc’anzi.
Ogni anno i produttori di sigarette utilizzano un set fotografico diverso, a rotazione.
Da Imperial Tobacco si chiedono come farà il legale dell’uomo “a fare una class action in America su una questione che riguarda la legislazione europea: le librerie di immagini, in quando predefinite ed obbligatorie, sono comuni in tutti i paesi d’Europa”.
Un portavoce della direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea riporta – Possiamo confermare che l’individuo in questione non è ritratto nella libreria degli avvertimenti sanitari.
È importante sottolineare che i service utilizzati dalla Commissione hanno preso le necessarie precauzioni per assicurarsi che le foto usate come avvertenze per la salute siano accuratamente documentate e che tutti gli individui raffigurati nella libreria delle avvertenze sanitarie siano stati pienamente informati dell’uso della propria immagine, e abbiano dato il loro consenso a tale uso.
La Commissione ha ottenuto il pieno diritto d’autore per tutte le immagini utilizzate come parte di tali avvertenze sanitarie.
Tutti si riconoscono nella stessa foto
Sono diversi i casi simili finiti sulle pagine dei giornali, con l’effetto paradossale che nella stessa foto si sono riconosciuti sia un commerciante di Casamicciola, a Ischia, sia un residente di Orbassano (TO). Ma anche Joseph Nizet (Belgio), Harald Molter (Germania) e Johanna Wegerer (Austria), oppure il padre dell’inglese Tia Bullock.
La Commissione europea ha dovuto specificare che l’uomo ritratto sul pacchetto di bionde è un attore tedesco, senza però diffondere le sue generalità per motivi di privacy.
Il Guardian ha raccontato l’anno scorso la storia di Tom Fraine, che ha accettato 300€ per posare in studio: la sua foto “da morto” è stata pubblicata su milioni di pacchetti di sigarette in Europa.
Non si è a conoscenza di casi in cui queste azioni legali abbiano portato poi a risarcimenti.