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Da qualche mese ormai anche in Francia sono stati introdotti i pacchetti di sigarette neutri. Con soli due voti di vantaggio l’Assemblea Nazionale ha approvato questa misura, fortemente osteggiata sia dalle multinazionali del tabacco sia dall’associazione dei tabaccai Francese (nel settembre 2015 una maggioranza trasversale di 228 senatori aveva provato a bloccare la proposta).
Cosa prevede la legge sul pacchetto di sigarette neutro?
La legge infatti prevede l‘introduzione di pacchetti di sigarette tutti con la stessa forma, le stesse dimensioni, lo stesso colore e la stessa tipografia: il marchio sarà si visibile, ma in maniera molto ridotta e piccole dimensioni.
I pacchetti neutri sono solo uno dei tanti elementi di un articolato ‘piano anti-tabacco’ lanciato nei mesi scorsi dal governo francese: il piano infatti prevede anche lo stop alle pubblicità di prodotti legati al tabacco nei luoghi di vendita e il divieto di fumare in auto se ci sono a bordo bambini o donne incinte.
La proposta del pacchetto neutro era stata introdotta nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per eliminare quella logica di marketing che ha molto peso sul consumo di tabacco.
Gli esperti infatti hanno più volte dichiarato che le sigarette dei pacchetti neutri sono meno attrattive, soprattutto per i giovani, per cui il fumo ha spesso una funzione identitaria.
Molto aspre le proteste dei tabaccai e la pressione di Big Tobacco: la riforma è stata attaccata su molti fronti, come quello di chi vede in alcuni articoli della stessa una criminalizzazione dell’anoressia; ma è stata alzata anche l’accusa di ipocrisia allo Stato, che da un lato combatte il tabacco, ma dall’altro realizza forti introiti dalle tasse sulle sigarette.
Gli esercenti infatti avevano già annunciato che si sarebbero rivolti al Consiglio costituzionale e alla Corte di giustizia europea, accusando il governo di violare i loro diritti di proprietà intellettuale e di titolarità di un marchio.
Invece sono comunque sparite quelle che – anche per i non fumatori – sono state vere e proprie icone: dalle Lucky Strike, con il loro pacchetto disegnato nel 1940 da Raymond Loewy; il misterioso cammello delle Camel (misterioso, perché nessuno sa chi l’abbia disegnato); le Gitanes che dal 1910 – con un restyling nel 1936 – sono diventate emblema del fumatore senza rimorsi.
Poi ovviamente la neutralità dei pacchetti non sarà totale, al logo si sostituiranno quelle immagini che da tempo ormai siamo abituati a trovare sui prodotti del tabacco, come polmoni malati, denti cariati, volti tumefatti.
Il pacchetto neutro è ora quindi di un verde scuro, per la precisione Pantone 448C «finition mate» (un colore davvero orribile), che non potrà in ogni caso occupare più del 35% della superficie del packaging perché il restante 65% sarà riservato appunto alla comunicazione sanitaria. Per alcuni mesi i tabaccai hanno tempo di poter smaltire le vecchie confezioni ma dal 1 gennaio 2017 saranno in vendita soltanto pacchetti di questo tipo.
Gli obiettivi del governo francese: far diminuire il consumo di sigarette
Si spera così di veder accelerare il calo dei fumatori in Francia, che conta numeri altissimi per i morti di cancro ai polmoni. Infatti nonostante le importanti campagne dissuasive portate avanti dal governo e i diversi aumenti di prezzo del tabacco, i tabagisti a fine 2014 restavano il 28,2% della popolazione, neanche un punto percentuale in meno rispetto all’inizio del decennio.
Il Ministro della Salute Marisol Touraine si dice completamente favorevole al pacchetto neutro che è già stato sperimentato in Australia (dal 2012) e si fa forte di uno studio di marketing che l’Ecole des hautes études en santè le ha consegnato l’anno scorso e da cui risulta che un packaging decisamente brutto, come appunto un pacchetto di cartoncino verde scuro, contribuisce ad abbassare il consumo perché respinge i fumatori occasionali.
La forza nelle affermazioni del Ministro è data proprio dai numeri: in Francia, muoiono ogni anni 70mila persone per tumori legati al fumo. La Touraine avrebbe voluto anche alzare drasticamente il prezzo delle sigarette ma è stata bloccata dal premier Hollande.
Ma nel mirino sono finite anche le sigarette elettroniche, accusate di “avvicinare alla dipendenza” e di non fornire garanzie sufficienti di non-nocività. Il loro uso è infatti ormai vietato nei luoghi che ospitano minori, come scuole o strutture sportive, sui mezzi di trasporto pubblico e negli spazi collettivi di lavoro.
Ma servirà veramente questa iniziativa contro le sigarette?
Gli effetti saranno calcolabili sul lungo termine: due revisioni scientifiche pubblicate nel 2012 e nel 2013 dimostrano che i pacchetti neutri, adottati in Australia già da 4 anni, riducono il fascino delle sigarette perché rendono più visibili i messaggi antifumo e impediscono che alcune marche vengano ritenute meno nocive di altre (per esempio, perché i colori sulla confezione sono più tenui).
Ancora questi dati sarebbero stati confermati in 14 studi sui fumatori australiani pubblicati nel 2015, dopo 36 mesi dall’introduzione della legge nel Paese. Secondo il governo australiano, infatti, i pacchetti neutri sarebbero responsabili del calo del 2,2% di prevalenza di fumatori osservato in tre anni, dal 2012 al 2015, che equivale a 118 mila fumatori in meno soltanto grazie al packaging.
Intanto anche qui in Italia abbiamo visto entrare in vigore le nuove direttive dell’Unione Europea sul fumo, quelle che prevedono l’introduzione di annunci antifumo combinati con il numero verde contro il fumo sui pacchetti di sigarette e tabacco; divieto di additivi che rendano il fumo più attrattivo e nocivo; l’abolizione dei pacchetti da 10 sigarette e delle confezioni di tabacco da arrotolare con meno di 30 grammi di prodotto (più appetibili alle tasche “leggere” dei ragazzi); e il divieto di vendita ai minori di 18 anni di sigarette elettroniche o di ricariche alla nicotina.