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Le sigarette elettroniche, i vaporizzatori personali (PV) e i sistemi elettronici di distribuzione della nicotina (ENDS) sono dispositivi a batteria che imitano il fumo di tabacco e sono spesso utilizzati in sostituzione delle sigarette. Essi producono un vapore, compresi gli aromi aromatizzati con o senza nicotina, piuttosto che il fumo tradizionale.
I datori di lavoro dovrebbero decidere se consentire ai dipendenti la sigaretta elettronica nei posti di lavoro e prodotti simili, o vietarli come se fossero normali strumenti per fumare.
La sigaretta elettronica nei posti di lavoro si può fumare?
La questione è finita sul tavolo della Cassazione, con i giudici chiamati a valutare se fosse stato legittimo il licenziamento da parte dell’azienda a un dipendente che svapava in presenza dei colleghi.
Le sigarette elettroniche non rientrano nel campo di applicazione della legislazione antifumo in quanto l’atto di fumare richiede che una sostanza venga bruciata, per cui i datori di lavoro possono scegliere se consentire ai dipendenti di fumarle sul posto di lavoro o meno.
La pubblicità per le sigarette elettroniche si concentra sulla loro sostituzione alle sigarette e spesso sono utilizzate come aiuto per smettere di fumare. Tuttavia, i datori di lavoro devono considerare anche gli effetti sugli altri membri del personale, in quanto gli effetti a lungo termine delle sigarette elettroniche non sono ancora conosciuti.
Sigaretta elettronica come la pausa caffè?
La pausa caffè al lavoro è effettivamente un momento di stacco che viene concesso per legge. Il regolamento a riguardo parla chiaro, la legge (Art. 8 D. lgs. n.66/2003) afferma la necessità di concedere un momento di riposo durante l’orario lavorativo.
La pausa caffè è un diritto di qualsiasi lavoratore, sia che il lavoro svolto sia intellettuale, sia che si tratti di un lavoro fisico (e per la durata di almeno 6 ore). Per legge è inoltre stabilito che non può essere inferiore ai 10 minuti.
Ora i giudici hanno considerato che la pausa sigaretta non è equiparata a una pausa caffè, in quanto si può fumare la sigaretta elettronica senza allontanarsi dalla propria postazione lavorativa. Insomma la sigaretta elettronica fumata sul “posto di lavoro” senza allontanarsi, non è come usufruire dei 10 minuti concessi dalla legge per la “pausa caffè”.
Regole chiare da parte delle aziende
In definitiva fumare la sigaretta elettronica è lecito all’interno del posto di lavoro, se il regolamento aziendale lo prevede. Ovviamente in caso di divieto bisogna rispettarlo.
Tuttavia i giudici della Cassazione hanno sottolineato che la violazione di tale norma di comportamento non può implicare il licenziamento per giusta causa, perché l’uso della sigaretta elettronica non impedirebbe lo svolgimento del lavoro da parte del dipendente.
Insomma non c’è una violazione grave dei doveri a tal punto da parte del dipendente da recidere il legame di fiducia tra quest’ultimo e il suo capo.
La sentenza ha sottolineato l’evidente contrasto e la sostanziale “differenza tra la condotta di sospensione senza giustificato motivo e le mancanze contestate nell’uso della sigaretta elettronica“.