Se qualche tempo fa la sigaretta elettronica veniva considerata una grande innovazione, ormai fa parte delle nostre vita e non ci stupisce poi più molto. Le nuove tecnologie ormai invecchiano nel giro di pochi mesi, così è successo anche per le e-cig. Nuovi modelli spuntano sul mercato continuamente, ma la tecnologia è sempre la stessa.
Forse però la grande innovazione è arrivata, è stata prodotta da Vype e presentata a Milano da Andrea Conzonato, amministratore delegato e presidente della divisione italiana di British American Tobacco (BAT), uno dei giganti mondiali dell’industria del tabacco.
La Vype Pebble (letteralmente sassolino) è un nuovissimo prodotto con l’ obiettivo di «attirare i fumatori» tradizionali verso l’alternativa – molto meno nociva, pare – delle classiche e-cig. La Pebble ha un design tondeggiante, composto di due parti: quella sottostante, contenente la batteria ricaricabile; e la capsula intercambiabile, che include sia la superficie riscaldata sia il liquido a base di nicotina.
In questo modo con c’è contatto tra la pelle e il liquido, che è già compreso all’interno della capsula e non richiede alcuna ricarica manuale. Marina Trani, chimica italiana, si è occupata per tempo di testare l’impatto del Pebble: l’unico obiettivo del team BAT, dice Trani, è quello di attirare i fumatori, indurli a sostituire la micidiale “sigaretta che si accende” con questi dispositivi in cui la nicotina è presente solo in dosi limitate, o non c’è affatto.
Kingsley Wheaton, managing director NGP (Next Generation Products) del gruppo British American Tobacco, ha dichiarato che nella categoria dei prodotti da vaping, più comunemente definiti come sigarette elettroniche, Vype Pebble rappresenta un “game changer”. Oltre al design dallo stile unico, di dimensioni compatte, che offre un’esperienza di vaping e di gusto di elevato livello e di grande intensità, continua Wheaton, il Pebble è così piccolo ed ergonomico da stare nel palmo di una mano, cosa che consente di usarlo con estrema discrezione.
Ma quindi, in realtà, cos’ha di così diverso dalla normale sigaretta elettronica?
Bè, il Pebble non si fuma, ma si aspira, ed è quindi a tutti gli effetti un vaporizzatore, un aerosol. Il dispositivo è stato studiato per ridurre al minimo i rischi ambientali e per la salute, meno delle altre e-cig in commercio. La nicotina è presente in quantità ridotte ma solo su alcuni modelli, in tutti gli altri è totalmente assente. Come per le sigarette elettroniche tradizionali esistono aromi diversi e la rivoluzione, secondo i suoi inventori, è che non produce combustione.
Ogni dispositivo ha una capsula che contiene una quantità di liquido (disponibili in sei gusti differenti, ogni gusto è in commercio con due differenti – 6 e 18 mg/ml – e in versione nicotina zero) sufficiente per circa 700 tirate e, una volta esaurito il liquido, si procede dunque alla sostituzione dell’intera capsula.
“Siamo felici di poter proporre ai nostri clienti un prodotto che, come recitano alcuni autorevoli studi del Royal College of Physicians di Londra, può ridurre i danni dovuti al fumo del 95%. Tutti i nostri liquidi, che sono prodotti nel Regno Unito, sono sottoposti a un controllo di qualità molto rigoroso”. ha dichiarato Kingsley Wheaton, Managing Director Next Generation Products dell’azienda.
Vype Pebble arriva in commercio in cinque differenti colorazioni, a un prezzo di 19,99 euro, con ricariche da due capsule da 2 ml a 9,99 euro. Il lancio in anteprima sul mercato italiano è arrivato in concomitanza con l’apertura del primo flagship store di Vype a livello mondiale. Sempre a Milano, in zona Navigli, dove è stato messo a punto uno spazio che ospiterà le creazioni di street artist di fama mondiale.
C’è poi da evitare quell’effetto ‘gateway’, ovvero il pericolo che vapare non sia solo una via di fuga dal fumo, ma un cancello d’ingresso per nuovi clienti, soprattutto parlando dei più giovani. I dati per ora sembrano escluderlo, fanno sapere dall’azienda, assicurando fra l’altro che l’offerta è rivolta solo agli adulti.