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In Finlandia sono anni che si parla di un paese totalmente “smoke-free”.
Tra i Paesi più attivi nella lotta a questo tipo di dipendenza, la Finlandia fu il primo paese al Mondo a vietare le sigarette nei luoghi di lavoro. L’obiettivo del governo nord-europeo oggi è arrivare ad eliminare sia le sigarette sia le e-cig entro il 2040.
Il vaping in Finlandia infatti è considerato comunque dannoso essendo un metodo alternativo di assunzione di nicotina: le sigarette elettroniche sono quindi comunque omologate al fumo classico.
La Finlandia è decisa nel non incorrere nel rischio di eliminare un problema come le sigarette, rischiando di sostituirlo con qualcos’altro considerato “meno rischioso” ma che comunque, a lungo andare, potrà rivelarsi semplicemente un’altra forma di dipendenza.
Le norme attuali sul fumo in Finlandia
Attualmente in Finlandia fumo e vaping sono già vietati nei luoghi al chiuso o comunque pubblici: addirittura i proprietari delle case possono decidere di porre il divieto di fumo sui balconi delle loro stesse abitazioni (e anche nelle pertinenze esterne). Ancora, ovviamente, è assolutamente vietato fumare in macchina se all’interno è presente un minore di 15 anni.
A proposito di minorenni, i finlandesi non possono comprare il tabacco se non hanno compiuto i 18 anni e hanno forti restrizioni imposte sull’acquisto di qualsiasi altro prodotto che possa assomigliargli, anche solo nella forma (come per esempio le famose caramelle e cioccolatini a forma di pipa o di sigaretta). Chi viene colto a vendere tabacco ai minorenni inoltre rischia persino la galera: le regole in questo senso sono davvero severe e restrittive.
“Ci siamo resi conto che l’obiettivo di diminuire semplicemente il tabacco è una tacita approvazione del fumo”, ha spiegato Ismo Tuonminem, consulente ministeriale tra i principali artefici della nuova legge sul fumo.
La Finlandia comunque negli ultimi tempi ha già visto un’importante decrescita del numero di fumatori nel proprio paese. Le misure fin qui adottate, come le etichette sui pacchetti o i cartelli contro il fumo nei negozi o ancora la creazione di appositi spazi per fumatori ha di certo aiutato la popolazione dipendente da nicotina tra i 15 e i 64 anni, che consumava quotidianamente tabacco, a ridursi fino al 16%.
Sembrerebbe che soprattutto la tassazione sui pacchetti di sigarette abbia inciso drasticamente sul calo di fumatori nel mondo: qualcuno ha smesso di fumare, altri hanno scelto di seguire dei corsi specializzati che li aiutassero a eliminare la dipendenza, altri hanno seguito metodi fai-da-te, ma comunque hanno smesso o ridotto l’utilizzo. Sembrerebbe, quindi, che una tassazione pesante sia uno dei pochi metodi efficace nella lotta al fumo.
In realtà la Finlandia, oltre alla tassazione sulle sigarette, ha aumentato anche le imposte relative alla licenza per i negozi che intendono commerciarlo: infatti la tassa aumenta, o diminuisce, a seconda di chi vende il prodotto, per esempio un esercizio commerciale di piccole dimensioni pagherà 500 euro, uno più grande, come un centro commerciale, fino a 5mila euro.
La sfida contro il fumo della Finlandia
La Finlandia è il primo paese a sfidare il tabacco in ogni sua forma e che tenta di eliminare il problema della dipendenza dal fumo alla radice.
Un paese senza tabacco significa una popolazione più sana: sappiamo tutti quali sono i danni del fumo, ma sappiamo altrettanto bene che un’operazione del genere può essere virtuosa e di successo in un paese culturalmente omogeneo e poco abitato. La storia ci insegna che con il proibizionismo è facile che si sviluppi un mercato nero, dove domanda e offerta vengono controllate dalla criminalità organizzata.
Rimane anche il fatto che qualcuno potrebbe pensare che queste nuove normative vadano contro alle libertà individuali: il fumo fa male, malissimo, sarebbe assurdo sostenere il contrario, ma forse una persona dovrebbe essere libera di agire come meglio crede nell’ambito della legalità.
Difficile dire se la strategia finlandese quindi potrebbe funzionare in altri Paesi. Secondo il funzionario del ministero finlandese il governo ha trovato pochissimi ostacoli nell’implementare le nuove leggi: “Non abbiamo una lobby del tabacco molto forte, partiti e politici, di ogni orientamento, si sono uniti nel fronte anti fumo. E così anche la stragrande maggioranza della popolazione”.