erbe da vaporizzare

Ottimizzare la vaporizzazione delle erbe è necessario per riuscire ad assaporarne realmente il loro valore benefico. Per riuscire a vaporizzare al meglio le erbe che si sceglie di fumare è necessario regolarne la temperatura. In commercio, vi sono diversi modelli che ti permettono di fare ciò, ossia di regolare la temperatura del vaporizzatore per riuscire a vaporizzare in modo migliore.

Esistono anche dei modelli che non possiedono un regolatore di vaporizzazione. In questo caso si può cercare di controllare la temperatura in base all’aspirazione, invece, se si preme a lungo il pulsante di riscaldamento si riesce più o meno a controllarne la temperatura. Questi metodi non sono molto precisi, e quindi sarebbe meglio possedere un vaporizzatore che presenti un sistema di controllo della temperatura.

I vaporizzatori che permettono di regolare la temperatura possiedono un sistema per impostare questa a livelli prestabiliti. In questo modo si riuscirà a cambiare il valore della temperatura con gradi differenti, basta conoscere quali sono le temperature che possono aumentare e sostanze attive l’erba che viene fumata.

Regole generali per ottimizzare la temperatura di vaporizzazione

La temperatura per vaporizzare spesso è difficile da scegliere, il vapore ha proprietà differenti a seconda del valore che si sceglie, per questo motivo sarebbe meglio non impostarla ad occhio.

La giusta temperatura per la vaporizzazione cambia a seconda delle erbe. Nel caso non si abbia un’indicazione precisa su quale sia il grado di vaporizzazione allora è possibile considerare alcune regole generali.

Le erbe di solito devono essere inalate con una temperatura che va dai 180 ai 220 gradi Celsius. Quando la temperatura è al di sotto dei 180 gradi, non è possibile ottenere un effetto soddisfacente. Quanto invece si aumenta la combustione oltre i 220 gradi si rischia di raggiungere una temperatura di combustione pericolosa. Infatti, le erbe bruciano con una combustione pari ai 238 gradi. 

La temperatura di vaporizzazione in media per avere risultati ottimali dev’essere sotto i 200 gradi. Superata questa temperatura si rischia che le erbe producano delle sostanze nocive. Se invece si rimane tra i 180 gradi e i 200 si riesce a ottenere gli effetti medicinali delle erbe. Basti pensare all’aromaterapia che viene effettuata da anni in Giappone, in Indocina, a Taiwan e in Cina.

L’aromaterapia prevede la vaporizzazione, e quindi vaporizzando le erbe alla giusta temperatura è possibile ottenere dei benefici della salute. La vaporizzazione di alcune piante è in grado di curare le infiammazioni, le vie respiratorie, le irritazioni e malattie come il raffreddore.

La vaporizzazione di alcune erbe e la temperatura idonea

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Ci sono alcune erbe che vaporizzate alla giusta temperatura hanno degli effetti benefici. Come vedremo nell’elenco alcune possono essere vaporizzate anche al di sotto dei 180 gradi.

La Damiana che ha proprietà antisettiche, antidepressive e calmanti prevede infatti una vaporizzazione tra i 150 e i 200 gradi. La camomilla essendo un’erba delicata prevede una vaporizzazione tra i 100 e i 125 gradi. La liquirizia che possiede proprietà lenitive, contro l’asma, la bronchite e la tonsillite dev’essere vaporizzata tra i 175 e i 200 gradi.

La vaporizzazione della marijuana prevede il suo riscaldamento a una temperatura che vi permetta di far bollire i cannabinoidi. Questi durante l’evaporazione vi permetteranno di ottenere tutte le proprietà benefiche della cannabis, anche di quella a basso contenuto di THC.

In genere esiste un intervallo di temperatura che bisogna utilizzare per riuscire a far fuoriuscire i componenti migliori dei cannabinoidi. Questi vengono rilasciati solo se si vaporizza in una temperatura che intercorra tra i 180 e i 210 gradi. In alcuni casi una temperatura al di sotto dei 190 gradi tende a creare un effetto a livello celebrale. Se si scelgono temperature più alte invece questa prevederà un high a livello corporeo.

In genere la marijuana sprigiona le sue proprietà con una vaporizzazione al di sotto dei 220 gradi, altrimenti si rischia di bruciare le erbe.