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I paesi europei e di tutto il mondo stanno procedendo a una rivalutazione della cannabis specialmente nel suo impiego in campo medico. Questi sono argomenti trattati spesso nei vari governi, specialmente per fornire a tutti i pazienti l’accesso alla cannabis terapeutica, in quanto sono stati verificati i suoi vantaggi sui coloro che soffrono di specifiche malattie.

Uno degli ultimi paesi a raggiungere un accordo e che sta procedendo ad una legge ad hoc per la legalizzazione della cannabis terapeutica è il Lussemburgo. 

Nonostante negli anni precedenti, secondo il rapporto dell’European Drug Report la cannabis rappresenta circa il 78% dei sequestri di droga realizzati dalle forze dell’ordine in tutta l’Europa, ultimamente, si sta rivalutando molto il suo utilizzo a livello terapeutico. Basti pensare che nell’ultimo anno la Germania, l’Italia e la Repubblica Ceca hanno permesso l’uso e la prescrizione medica della marijuana ai fini terapeutici.

Sulla scia di questi paesi si basa la volontà del primo ministro del Lussemburgo Xavier Bettel il desiderio di aderire a questa iniziativa e l’approvazione dunque dell’impiego della cannabis ad uso terapeutico.

Legalizzazione della Cannabis medica in Lussemburgo e il problema dello spaccio

Il Lussemburgo in poco tempo, grazie ad alcuni movimenti pro-legalizzazione è riuscito a raccogliere migliaia di firme che potessero garantire la legalizzazione della cannabis terapeutica nel paese. Proprio grazie a questa vasta raccolta, il primo ministro Xavier Bettel ha deciso di annunciare l’approvazione di questa riforma, ed ha annunciato anche che in breve tempo il ministro della salute Lydia Mutsch formalizzerà una legge che permetta l’accesso alla cannabis di tipo terapeutico.

Nonostante la possibilità di accedere presto alla prescrizione della marijuana per uso terapeutico, in Lussemburgo è molto diffuso il mercato nero della cannabis. Gran parte della marijuana venduta illegalmente in questo paese arriva principalmente ai confini del granducato da Amsterdam o Maastricht. Questo lo si deve al fatto che in Olanda la vendita di marijuana è stata legalizzata, non solo per uso medico.

Al fine di affrontare questo problema, in Lussemburgo si è deciso di depenalizzare il possesso personale di marijuana, ma comunque si rischia una multa nel caso si venga fermati. Questo perché la vendita e la detenzione di cannabis, permangono comunque illegali.

Sicuramente, anche a causa della forte diffusione della marijuana nel mercato nero, ha portato alla legalizzazione di questa per uso terapeutico. Infatti, è necessario garantire a coloro che usano questa pianta per le sue applicazioni terapeutiche devono avere la certezza di impiegare un prodotto regolamentato dalla medicina, senza rischiare il consumo di cannabis trattate.

Le regole per l’uso della cannabis medica nel Lussemburgo

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Il ministro Mutsch in Lussemburgo insiste perché siano poste specifiche condizioni per l’uso della marijuana terapeutica. Infatti, proprio il ministro ha affermato che la marijuana e tutte le medicine a base di questa devono essere a base di cannabinoidi non psicoattivi, inoltre le concentrazioni di THC devono essere il più basse possibili.

La vendita della marijuana ad uso terapeutico dovrà essere venduta solo nelle farmacie o presso delle specifiche strutture ospedaliere che devono distribuire con la massima attenzione la medicina. A differenza di altre nazioni, inoltre, in Lussemburgo sarà autorizzato l’accesso alla cannabis terapeutica solo nei casi gravi, e non per le malattie a livello più lieve. In particolare, si prevede la somministrazione di medicinali a base di marijuana solo ai pazienti malati di cancro e tumore che sono sottoposti a chemioterapia.

L’impiego della cannabis terapeutica potrà essere utilizzata anche per il trattamento di malattie e patologie neurologiche come la sclerosi multipla e l’Alzheimer. Infine, potranno accedervi anche i malati di epilessia.

Questo programma è al quanto restrittivo e gli attivisti avrebbero voluto sicuramente delle norme più permissive. Però forse questo è il primo passo verso la percezione di questa pianta non come una droga dannosa, ma come una sostanza positiva per l’organismo e per il trattamento delle malattie.