Sommario Contenuti
Sotto i riflettori mediatici per le elezioni di metà mandato, gli USA, nei giorni scorsi, hanno visto un’altra consultazione elettorale importante. Si tratta delle votazioni che sono andate in scena in Michigan e in North Dakota, con lo scopo di legalizzare la cannabis a uso ricreativo.
Michigan: decimo Stato USA a legalizzare la marijuana
In Michigan i votanti si sono espressi con il 58% di sì e il 42% di no sul quesito relativo alla legalizzazione della cannabis a uso ricreativo.
Oggi come oggi, un quinto degli americani vive in Stati dove è possibile consumare legalmente marijuana per motivi ricreativi senza incorrere in alcuna sanzione amministrativa o in alcun tipo di condanna.
Diversi rispetto al Michigan i risultati del North Dakota, dove i “no” hanno prevalso per una manciata di voti. Il Michigan, il decimo Stato USA a legalizzare la cannabis a uso ricreativo, è situato nel Midwest.
Si trova al confine con il Canada. La popolazione complessiva conta 10 milioni di abitanti. La capitale è Lansing, ma la città più famosa è Dedroit, celebre soprattutto per l’industria dell’automobile.
I suoi cittadini, nella notte tra martedì e mercoledì scorso, hanno votato sulla Proposition numero 1, che prevedeva di esprimersi in merito al possesso, alla vendita e all’utilizzo di cannabis.
Il nuovo assetto normativo ha reso legale il possesso di una quantità massima di 12 piante per uso personale. Per quanto riguarda la dose massima di marijuana che può essere detenuta dentro casa, si parla di un massimo di 280 grammi.
Per quel che concerne invece il capitolo della vendita dei prodotti derivanti dalla cannabis, le nuove norme della Proposition 1 prevedono, per lo Stato del Michigan, una tassa pari al 10%.
Per cosa si votava in North Dakota?
La notizia del Michigan come decimo Stato USA a legalizzare la cannabis ricreativa è senza dubbio interessante e ci porta a parlare anche del fatto che in North Dakota si votava per un quesito leggermente diverso.
Nello specifico, i cittadini si sono espressi sulla measure 3, un referendum che affrontava quattro tematiche differenti. In caso di approvazione, sarebbero state cancellate le pene per chi coltiva, commercializza od utilizza marijuana.
Nel medesimo tempo, non sarebbe stato previsto alcun sistema di licenze per la coltivazione o per la vendita, aspetti presi invece in considerazione dalla proposta di legge del Michigan.
Licenze e regolamentazioni relative alla vendita della cannabis sono previste anche in tutti gli altri Stati che prevedono il consumo ricreativo di cannabis legale.
Nel 2012, lo Stato di Washington e il Colorado hanno legalizzato la vendita e l’utilizzo della cannabis. Da quell’anno in poi, i movimenti favorevoli alla legalizzazione della cannabis hanno ottenuto numerose vittorie in tutto il mondo, non solo a livello normativo ma anche a livello culturale.
L’onda si è anche estesa ai Paesi vicino agli USA. Giusto per fare un esempio, ricordiamo che, dal 2017, la cannabis a scopo ricreativo è legale anche in Canada. Per dare ulteriore dimostrazione di come siano cambiati i punti di vista, è il caso di dire che il 62% dei cittadini USA è favorevole alla legalizzazione della cannabis a uso ricreativo.
Nonostante questo, al momento la legge federale vieta la vendita e il consumo di cannabis a uso ricreativo. L’FBI e altri organi federali non dispongono però delle risorse sufficienti per occuparsi in maniera attiva ed efficaci dei crimini relativi allo spaccio di cannabis, solitamente gestiti dalla Polizia locale.
Fino ad ora, il Dipartimento della Giustizia ha consentito di operare alle realtà aziendali che producono e commercializzano cannabis di operare, a patto del rispetto di alcuni limiti, come per esempio il divieto di vendere a soggetti sotto i 21 anni di età e la garanzia di non effettuare vendite oltre i confini statali.