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Quando si inizia a coltivare marijuana, è fondamentale fare una scelta, ossia quella tra l’utilizzo di semi o talee. I due metodi non sono affatto uguali. La scelta in merito, infatti, determina non solo la qualità delle piante che si svilupperanno, sia le cure che il coltivatore dovrà dedicare loro.
Per questo motivo, è necessario capire la differenza trai due approcci e, successivamente, inquadrare i vantaggi del talee rispetto ai semi.
Piantare semi o talee: le principali differenze
Come già detto, chi inizia a coltivare marijuana deve scegliere se piantare semi o talee. Chi non ha molta dimestichezza con questo mondo, quasi sicuramente non ha mai sentito parlare delle seconde. Le talee o cloni sono piccoli pezzi ricavati da una pianta adulta.
Prima di essere messi in commercio, vengono sottoposti a una stimolazione che li porta a creare delle radici. Le talee, quindi, sono in tutto e per tutto in grado di creare una nuova pianta.
Tra le loro caratteristiche è il caso di ricordare anche che ogni singolo pezzo contiene le medesime informazioni genetiche della pianta madre. Questo rende l’alternativa in questione ottima per chi vuole una coltivazione di marijuana dalle caratteristiche molto specifiche.
Fondamentale è non trascurare anche alcuni piccoli contro. Quando si utilizzano dei cloni per coltivare marijuana, possono palesarsi dei punti di forza della pianta, ma anche diversi difetti. I problemi vengono fuori soprattutto se le talee provengono da piante con malattie o particolari carenze.
Con i semi si ha più sicurezza in merito alla salute delle piante di cannabis che nasceranno. Come già detto, però, è praticamente impossibile selezionare le caratteristiche della coltivazione.
Vantaggi delle talee per la coltivazione della marijuana
I vantaggi delle talee per la coltivazione della marijuana non si limitano all’aspetto che abbiamo citato poco fa, che rimane comunque molto importante. Quando si paragona questa alternativa ai semi, è bene ricordare che il periodo di crescita è più breve. Con le talee, infatti, le piante di marijuana raggiungono prima la maturazione e la fioritura.
Questo rappresenta un grande vantaggio per il coltivatore, che può ridurre notevolmente i tempi di gestione del raccolto. Fondamentale è ricordare che le talee necessitano di una cura molto particolaree costante. Chi decide di adottarle per le proprie coltivazioni di cannabis deve tenere conto anche della maggior sensibilità delle piante al trapianto.
Quando questo viene concretizzato, le piante di marijuana subiscono un piccolo shock che, per essere gestito e risolto, necessita di condizioni molto specifiche relative alla luce e alle sostanze nutritive.
Come non citare poi il fatto che, ricorrendo alle talee per la coltivazione di cannabis, si riesce a risparmiare notevolmente? Giusto per dare qualche numero e fare qualche paragone, ricordiamo che, optando per i semi, si trovano in commercio confezioni che ne contengono 3 e che costano una decina di euro.
I prezzi dei semi possono essere anche molto più alti! Nei negozi specializzati e negli shop online, è infatti frequente trovare semi che costano fino a 50 euro. Per questo motivo, chi vuole iniziare una coltivazione di marijuana di dimensioni consistenti dovrebbe prendere in considerazione l’opzione delle talee.
Ci avviciniamo alla conclusione rammentando anche che le talee sono sempre femmine. Le piante maschio, a meno che non si sia alla ricerca di un ceppo personalizzato, sono da evitare fortemente. Per quale motivo? Per il semplice fatto che un singolo esemplare maschio è in grado di impollinare centinaia di esemplari femmina, mettendo così a repentaglio l’integrità del raccolto.
Non bisogna però scordare che i fattori di stress aumentano il rischio di piante ermafrodite. Chi vuole andare sul sicuro ed evitare problemi, dovrebbe clonare le piante madri non più di 4 volte.