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Le piante di cannabis bonsai non sono un sogno, ma esistono davvero! Non ci credi? Pensi che siano solo una leggenda, una fantasticheria di un farmer un po’ troppo stonato e che pensa che gli asini siano rosa e volino?
Invece no, sono realtà. E non è finita qui: se lo vuoi, puoi anche coltivare a casa una piccola pianta di cannabis bonsai non tanto per fumarla, quanto per lenire il tuo spirito e migliorare il tuo umore.
“Non ci credo, per me stai continuando a dire sciocchezze.”
Okay, forse non lo sai ancora, ma nella loro incessante ricerca di produrre i migliori germogli, i farmers hanno anche sviluppato numerose strategie per ottimizzare la loro coltivazione di cannabis.
E, una di queste strategie, è proprio la coltivazione e la cura di una piccola pianta di cannabis bonsai.
Come la maggior parte dei bonsai “normali”, le cannabis bonsai sono piante in miniatura che non crescono mai veramente oltre un certo numero di centimetri.
Queste piante forniscono ai farmers una fonte efficace di figli e, oltretutto, non richiedono troppo spazio né eccessive risorse.
E il bello è che sono anche relativamente facili da creare e da mantenere. Ma cos’è un bonsai e come si coltiva una piccola pianta di cannabis bonsai? Scopriamolo insieme!
Cos’è un bonsai
Un bonsai è un albero in miniatura, ma occhio: il termine non si riferisce alla specie specifica dell’albero, ma piuttosto ad una tecnica di coltivazione che viene utilizzata per far sì che gli alberi mantengano queste dimensioni ridotte.
L’obiettivo della coltivazione bonsai è quello di sviluppare una pianta sana, autentica e matura, che crescerà solo fino ad una frazione delle sue dimensioni naturali.
Originaria dell’antica Cina e del Giappone dei samurai, la tecnica del bonsai ha iniziato a muovere i primi passi più di mille anni fa.
La parola bonsai, in giapponese, significa coltivato in un vaso. E difatti piantare alberi in piccoli contenitori, come i vasi, limita la loro capacità di assorbire i nutrienti e di sviluppare un vasto apparato radicale, conferendo loro le tipiche dimensioni in miniatura.
Perché i farmers coltivano le piante di cannabis bonsai?
Il motivo principale per cui i farmers prediligono le piante di cannabis bonsai è che, come le piante “normali”, anche quelle bonsai producono un gran numero di figli.
Solo che, a differenza delle seconde, le madri rimangono più piccole, quindi, di conseguenza, occupano meno spazio e richiedono l’impiego di meno risorse e meno nutrienti.
Se hai l’abitudine di lavorare con poche piante, e lo spazio a tua disposizione è davvero ridotto, la coltivazione bonsai potrebbe essere la risposta al tuo problema, perché permette di risparmiare molto spazio.
L’utilità di queste piante, tuttavia, diventa ancora più evidente nelle grandi serre coltivate a cannabis, in cui le piante madri possono fornire una grande quantità di nuovi nati sufficienti per realizzare un ottimo raccolto.
Creare e prendersi cura di diverse piccole piante madri di cannabis, da utilizzare poi per far nascere centinaia di figli, è un modo eccezionale per mantenere la diversità nel tuo giardino, il tutto senza fare affidamento continuo sui semi.
Come coltivare una piccola pianta di cannabis bonsai: il procedimento
- Prepara il vaso (o i vasi): il primo passo per ottenere la tua pianta di cannabis bonsai è quello di preparare il vaso, che dovrà essere abbastanza piccolo. Per facilitare lo sviluppo, alcuni coltivatori praticano dei fori intorno al vaso. Assicurati solo che i fori siano abbastanza grandi da adattarsi agli steli della pianta che intendi utilizzare, altrimenti potresti trovare una brutta sorpresa.
- Posiziona la tua pianta di cannabis nel vaso: posiziona la tua pianta madre in modo corretto nel vaso. Attenzione: quando scegli la tua pianta madre, assicurati che sia sana e robusta. Solo così avrai la certezza di avere figli in grado di produrre fiori di ottima qualità.
- Fai in modo che la tua cannabis diventi un bonsai: non appena la tua pianta madre sarà nel vaso, dovrai posizionare un paletto di legno per aiutarla a formare il gambo principale. Questa fase è molto delicata, perché dovrai fare molta attenzione ad evitare potenziali danni alla radice. Spingi delicatamente il paletto nel terreno, lungo lo stelo, quindi usa lo spago o la corda per fissarlo. La corda o lo spago, per far sì che la tensione non si allenti, dovrai poi infilarli nei fori praticati in precedenza e legarli insieme.
- Decidi la forma che deve avere la tua pianta di cannabis bonsai: se vuoi che i rami della tua pianta di cannabis bonsai diventino più orizzontali, ricordati di legarli più strettamente possibile. Se invece preferisci che siano più verticali, allaccia lo spago o la corda come più preferisci. Importante: quando leghi la corda o lo spago, assicurati di lasciare un po’ di spazio affinché i rami crescano senza troppa tensione.
- Aggiusta le dimensioni: ora è il momento di potare i rami! Man mano che la tua piccola pianta di cannabis bonsai crescerà, dovrai tagliare i suoi rami per mantenere la forma, l’altezza classica del bonsai e anche la circolazione dell’aria nel gambo principale. Non potare i rami principali, ma solo quelli ramificati, altrimenti correrai il rischio di danneggiare seriamente la salute e la crescita della tua pianta.
Ma quanto durano le piante madri di cannabis bonsai?
La durata delle piante madri di cannabis bonsai scatena ancora oggi un acceso dibattito tra i farmers più esperti.
Tuttavia, per sgombrare il campo da ogni dubbio, noi ti risponderemo dicendo che, in linea di massima, una pianta madre di cannabis, anche una bonsai, la devi mantenere finché è viva.
Alcuni farmers hanno scoperto, per esempio, che la cannabis sativa pura, in formato bonsai, dura molto di più di quella indica.
In generale però, questo se vuoi che i tuoi germogli siano di ottima qualità, dovresti sostituire le piante bonsai di cannabis indica ogni 3-4 anni, quelle ibride ogni 4-5 anni e quelle sative ogni 5-6 anni.
Questi periodi di tempo però sono puramente indicativi, perché dipenderanno molto non solo dalla varietà della tua pianta di cannabis bonsai, ma anche dalla qualità delle cure che le darai durante tutta la sua vita.
Quali sono le varietà di cannabis più adatte ad essere trasformate in bonsai?
Dato che la genetica varia da pianta a pianta, alcune piante di cannabis sono più adatte ad essere trasformate in piccole piante di cannabis bonsai rispetto ad altre.
Ecco alcune tipologie che, per le loro piccole dimensioni, sono ideali (e anche più facili da impiantare) per questo genere di coltivazione:
- Critical Kush: questo ibrido a predominanza indica non diventa molto alto già alla stato naturale, quindi si presta molto bene per la realizzazione di bonsai. Il suo alto livello di THC, insieme alle sue proprietà rilassanti e sedative, lo rendono inoltre un’ottima fonte di nuovi nati di indica.
- White Widow: è un classico olandese, di cui abbiamo già parlato qui su Smoketrip, diventato in breve tempo una delle varietà più leggendarie del pianeta. Questo ibrido, ben bilanciato, offre una potente miscela di effetti, propri della sativa e della indica, e livelli di THC superiori al 20%. Se hai intenzione di coltivare una piccola pianta di cannabis bonsai indica-sativa, con la White Widow andrai a colpo sicuro.