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Grandi novità nel mondo della cosmesi e della cannabis legale: il cannabigerolo (CBG) è entrato a far parte degli ingredienti utilizzabili nel mondo della cosmetica.
La decisione è della Commissione Europea che ha riconosciuto a questa sostanza i numerosi benefici che può portare alla pelle a livello topico. Il CBG entra, quindi, nella lista degli ingredienti cosmetici autorizzati all’interno dell’UE.
IL CBG, meno conosciuto rispetto ai famosi THC e CBD, viene ricavato dalla pianta di cannabis essiccata ed è rilevabile solo in percentuali intorno all’1%.
Questa sostanza verrà impiegata nel mondo della cosmesi per la realizzazione di creme, lozioni, unguenti e cosmetici di vario tipo.
Cos’è il CBG?
L’acronimo sta per cannabigerolo ed è una sostanza scoperta per la prima volta nel 1964 dallo scienziato Yechiel Gaoni. Questa è formata da acido cannabigerolico (CGBA), uno tra i primi cannabinoidi dei 120 (circa) che si formano sulla pianta della cannabis.
La “forza” del CBG è nell’interagire direttamente sui recettori CB1 e CB2 che si trovano nella cute. Questa sostanza penetra negli strati basali e sottocutanei ed è in grado di esercitare notevoli azioni.
Questa sostanza è diventata protagonista nel giro di pochissimi anni, tanto da essere definita in tanti modi differenti: cellula staminale, molecola madre o madre di tutti i cannabinoidi.
È il CBG, infatti, che permette la nascita dei più rinomati THC, CBD e tutti gli altri cannabinoidi più noti. Solitamente funziona che, quando il contenuto di CBG in una pianta è elevato, quello delle altre sostanze è basso e viceversa.
Questo cannabinoide non ha effetti psicotropi sulla persona e anzi, ha diverse proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antiossidanti che hanno un effetto benefico sulla pelle.
Quali sono le proprietà del CBG?
Il CBG è una sostanza seboregolatrice che promuove il ricambio cellulare, calma le irritazioni e gli arrossamenti della pelle, schiarisce le macchie e aiuta ad attenuare le imperfezioni.
Questa sostanza aiuta a mantenere in buona salute la pelle di viso e corpo, ma può tornare estremamente utile anche per la realizzazione di prodotti specifici per capelli.
È un prodotto sicuro, approvato da uno degli organismi europei più severi e che troverà largo impiego anche nei prodotti per la skin care quotidiana.
Da un punto di vista medico, questo cannabinoide ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie, tanto che è già stata dimostrata la sua efficacia nel trattamento del dolore.
Il CBG ha offerto, inoltre segnali estremamente positivi per il trattamento della IBD (malattia infiammatoria cronica intestinale), per alleviare l’infiammazione nella sclerosi multipla, proteggere i nervi nella malattia di Huntington e inibire la crescita di cellule cancerogene nel colon.
A oltre cinquant’anni dalla scoperta del CBG, i risultati scientifici non hanno dimostrato effetti collaterali di questa sostanza. Il cannabigerolo sembra essere molto tollerato, ha una tossicità molto bassa e non comporta problematiche a livello di cute se assunto in dosi normali.
Come estrarre il CBG dalla cannabis?
Il CBG è stato inserito nella lista del Cosing (Cosmeting Ingredient Database) solo all’inizio di quest’anno, ma è stata già trovata una soluzione per l’ottimizzazione delle colture.
È vero che il CBG andrebbe estratto da una pianta ancora giovane prima che si trasformi in altri cannabinoidi, ma sono state sviluppate genetiche specifiche che permettono di mantenere alti livelli di cannabigerolo anche quando la pianta è ormai matura.
Una notizia ottima per i coltivatori di canapa che da oggi hanno un nuova via che punta dritta sulla produzione di questa sostanza per il settore della cosmesi.