bufale sulla marijuana

Quante volte abbiamo sentito racconti assurdi sulla marijuana? Soprattutto sul web è pieno di bufale e fake news, ma anche i nostri politici non si sono risparmiati, oggi cerchiamo di smontarle insieme.

Le bufale e le fake news più famose sulla marijuana

La prima fake news è sicuramente  che la marijuana dia dipendenza. La dipendenza fisica della marijuana NON ESISTE, semplicemente come molte sostanze o attività piacevoli possiamo essere indotti ad abusarne. Sono diverse le ricerche che hanno dimostrato che la cannabis, a differenza delle sigarette per esempio, non provochi dipendenza fisica. Una tra tutte è la ricerca del National Institute on Drug Abuse (USA) che ha dimostrato proprio che la marijuana è decisamente meno capace di scatenare dipendenza di nicotina, dell’alcool o addirittura della caffeina.

Ancora spesso si sente dire che sia pericolosa al pari di droghe pesanti come eroina, cocaina o LSD. Tuttavia tale argomento è stato utilizzato da pochi vista la massiccia evidenza statistica che dimostra come per overdose da cannabis non sia MAI MORTO NESSUNO.

Una delle bufale più divertenti poi rimane il si comincia con le canne e si finisce a bucarsi. Ovviamente non è vero che gli spinelli siano la porta d’accesso alle droghe più pesanti. “Correlation does not equal causation”, ovvero il fatto che due dati siano correlati non dimostra il fatto che l’uno sia in qualche modo collegato all’altro, anche perché i consumatori di cannabis sono molti di più di quelli di eroina e cocaina.

Parliamo dei danni alla salute. È sicuramente vero che le canne fanno male come le sigarette, anche perché la maggior parte dei consumatori di cannabis assume la sostanza fumandola mescolata al tabacco. Ma le sigarette sono vietate? Non pare. Esistono inoltre studi che dimostrano la mancanza di effetti tossici nei polmoni di fumatori di sola marijuana, che può essere consumata anche senza tabacco (la marijuana infatti non contiene quelle sostanze tossiche come il catrame invece presenti nelle sigarette).

bufale marijuana

Poi no, la marijuana non fa diventare matti. Questa assurda credenza è nata negli anni successivi al proibizionismo negli Usa, negli anni ‘30, quando la marijuana diventò il nemico numero uno con la legalizzazione degli alcolici.

Le ricerche dicono che gli effetti della marijuana sul cervello sono reversibili nel breve termine, è però vero che può avere effetti su chi è già vittima di una psicosi o di una malattia mentale, ma dipende dai soggetti ovviamente.

Ancora, la marijuana non rende pigri ed amorfi, anche perché conosciamo molti personaggi di successo che ne hanno fatto uso continuato, come Obama per esempio!

La marijuana poi, al netto della sua criminalizzazione, è molto meno pericolosa e dannosa dell’alcool. A testimonianza di questo il rapporto tra dose efficace (quella sufficiente a provare gli effetti psicoattivi) e quella letale (quella sufficiente ad uccidere l’assuntore), per l’alcool è di uno a dieci mentre per la cannabis di uno a diecimila. Il che significa che per uccidersi con la marijuana bisogna assumere la quantità utile alla confezione di 10.000 spinelli e farlo in un tempo molto breve. Quindi è impossibile.

Tra le fake news più assurde sulla marijuana troviamo il fatto è che faccia diventare gay. Uno presunto “scienziato” messicano ha infatti condotto uno studio la cui conclusione è stata che chi consuma marijuana ha un’abbassamento del testosterone e quindi sarebbe più incline a essere omosessuale. Ovviamente tale studio non ha assolutamente basi scientifiche.

Poi abbiamo delle bufale sulla marijuana tutte italiane

le bufale sulla marijuana di giovanardi

Per esempio, no, la marijuana non viene tagliata con l’eroina: la fake news era arrivata dal commando provinciale dei CC di Latina e la sostanza indagata sarebbe la famigerata “Amnesia”, fortissima tipologia che ti crea enormi amnesie appunto per colpa dell’eroina. Analizzando la situazione è chiaro però che nessuno taglierebbe un prodotto da 10 o forse anche meno euro al grammo, con uno più costoso. Non avrebbe proprio senso.

Poi per quanto riguarda la legalizzazione della marijuana in Italia, abbiamo sentito più volte l’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, sostenere che “La legalizzazione non conviene economicamente perché aumenterebbe i costi a carico della sanità per le dipendenze”. Argomentazione che non sta in piedi.

Intanto i costi sanitari della cannabis, come spiegato all’epoca da Umberto Veronesi, sono sostanzialmente inesistenti e anzi una parte dei proventi statali della vendita sarebbero utilizzati proprio per la lotta alle droghe pesanti. In seconda battuta poi i veri costi economici della cannabis per lo Stato sono quelli legati alla sua repressione: mantenere i costi di quasi 28.000 detenuti in carcere e 200.000 processi pendenti a causa della legge sulle droghe, buona parte dei quali per possesso di cannabis, oltre allo stipendio di centinaia di poliziotti impiegati tutto il giorno a dare la caccia a ragazzi in possesso di un paio di canne.

Poi c’è stato anche Giovanardi che evidentemente a corto di argomenti ha deciso che avrebbe tirato fuori la storia di Paolo Borsellino ogni volta che si parla di legalizzazione.

“Paolo Borsellino girava l’Italia spiegando a tutti che la liberalizzazione della cannabis era il più grande regalo che si potesse fare alla criminalità organizzata, che avrebbe così moltiplicato i suoi affari e i suoi traffici”, aveva dichiarato.

Peccato che anche questa sia una fake news, Borsellino infatti nel suo intervento sul tema non ha mai detto ciò che sostiene Giovanardi! Il magistrato ucciso dalla mafia infatti diceva semplicemente che “la mafia esisteva prima del traffico di droga ed esisterebbe anche dopo”, e che cercherebbe “nuovi modi e nuove fasce di clienti per fare soldi con la droga”. Si tratta di affermazioni rispettabili e tutto sommato ovvie, ma proprio da nessuna parte dice che legalizzare “sarebbe un regalo alla mafia” come Giovanardi invece ha affermato.

 

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