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Il primo movimento a favore della legalizzazione della cannabis a Malta, ReLeaf, sta lavorando duramente per standardizzare e regolarizzare l’industria della cannabis a Malta:
“Attualmente Malta è uno scenario depenalizzato, anche se gli sviluppi legislativi dal 2015 ad oggi sono riusciti a portare sostanziali cambiamenti sull’isola. Oggi una persona trovata con 3,5 grammi, o anche meno, di cannabis, non è più considerata un soggetto del sistema giudiziario penale, ma riceve “solo” una sanzione amministrativa”
Non è però tutto oro quello che luccica: le persone trovate in possesso di questa quantità di marijuana, possono essere comunque arrestate e trattenute fino a 48 ore e, se la polizia maltese lo ritiene necessario, anche interrogate:
“L’attuale sistema continua a creare problemi, sia per i consumatori di cannabis, sia per la società in generale. Dal punto di vista del consumatore, la qualità della cannabis a Malta è ancora piuttosto bassa e la cannabis, in particolare la resina, viene spesso miscelata con sostanze nocive, come la gomma o il vetro, per aggiungere peso.”
La qualità di questo prodotto quindi, per ReLeaf, non è quella che i consumatori di cannabis si aspettano:
“Ci sono prodotti a base di cannabis migliori al di fuori dell’isola e Malta sta ancora graffiando la superficie!”
Cannabis a Malta: il “problema” del prodotto iniziale
Nella maggior parte dei casi, come riporta ReLeaf, la cannabis maltese non è così buona come la descrivono: spesso non viene conservata in un ambiente sicuro e privo di umidità e ciò provoca una serie di cambiamenti nella composizione chimica della pianta.
Inoltre, se una persona viene trovata con poche piante, o con più grammi rispetto a quelli “tollerati” dalla legge, quasi sempre si ritrova ad affrontare dure sanzioni penali e lunghe procedure giudiziarie, che possono durare anche anni.
Ciò causa non solo un mucchio di stress alla persona che ne è soggetta, ma anche sofferenze inutili alla sua famiglia. Da ultimo, ma non meno importante, spesso questi processi mettono a rischio la maggior parte delle opportunità di lavoro.
Quello che però sconcerta di più la maggior parte dei consumatori a Malta è che, altrettanto spesso, non sanno quello che stanno acquistando:
“L’attuale sistema lascia i consumatori di cannabis all’oscuro per quanto riguarda il nome della varietà, il tipo di cannabis (Sativa, Indica o Ibrida), il THC, i livelli di CBD e gli altri dettagli che, i venditori e gli esperti del settore, dovrebbero conoscere.”
Un sistema quindi che non solo inibisce le decisioni informate, e prese con consapevolezza, ma che indebolisce anche la fiducia degli utenti nel prodotto maltese.
Marijuana medica: la situazione a Malta
Quando si parla del mercato legale della marijuana medica a Malta, ci sono alcuni fasci di luce che potrebbero dare speranza ai pazienti che soffrono di vari disturbi:
“Per quanto riguarda il mercato legale della cannabis usata per fini terapeutici, è molto incoraggiante che Malta sia passata da una severa legge draconiana ad un approccio più umano.”
Sebbene qui l’isola abbia inaugurato un nuovo corso, ReLeaf sottolinea che ci sono ancora problemi che non sono stati completamente risolti.
Questi problemi includono il livello massimo di THC consentito, i rapporti con il CBD, la selezione dei ceppi, i processi di screening (per lo più carenti a causa dei loro costi e dei tempi, lunghissimi, per avere i risultati) e i prezzi elevati della cannabis terapeutica.
Rispetto all’Olanda, che la vende a 6 euro, Malta propone la sua marijuana medica a 17 euro. Ci sono inoltre molte alte questioni che devono essere discusse, e comprese in modo corretto, dal pubblico in generale.
Il primo problema è la differenza tra il CBD e il THC, ancora poco chiara. A Malta è stato offerto un buon flusso di informazioni sulla questione e ci sono centinaia di articoli, pubblicati al di fuori dei confini maltesi, che offrono un’ottima conoscenza e il giusto know-how.
Questi due cannabinoidi, come sappiamo, lavorano fianco a fianco per aiutare a curare i pazienti che soffrono di ansia, artrite, diabete, sclerosi multipla e di molte altre patologie, a seconda di come, e di cosa, consumano gli utenti per la loro terapia.
Legalizzazione della cannabis a Malta: a che punto siamo?
Negli ultimi mesi ReLeaf ha invitato le autorità locali ad offrire più prodotti e anche a garantire che i pazienti maltesi abbiano pieno accesso alla cannabis medicinale.
Il movimento per la legalizzazione della cannabis a Malta è stato anche invitato a partecipare alla conferenza Garantire un accesso equo alla cannabis medica per i pazienti europei, organizzata da Cannabis Europa e tenutasi presso il Parlamento Europeo l’11 aprile 2019.
“La cannabis viene utilizzata da persone diverse per vari motivi e ad intervalli differenti. L’uso della marijuana, come qualsiasi altra decisione personale, è una scelta personale. Vivere in un mercato legalizzato e regolamentato significa semplicemente riconoscere questo fatto e rendersi conto che la politica ha un impatto diretto sul benessere dell’individuo.”
Sulla questione della legalizzazione e della regolamentazione della cannabis a Malta, ReLeaf è in costante dialogo con il governo.
Ha anche incontrato parti più interessate, come Caritas e Oasi, con le quali hanno avuto proficue discussioni sullo scenario attuale.
ReLeaf chiude la discussione con ciò che spera di ottenere per la popolazione di Malta:
“Riteniamo che la cannabis debba diventare legale, ed essere regolamentata, per tre motivi importanti: garantire che i consumatori di cannabis esercitino il loro diritto di consumarla in un ambiente sicuro e protetto, senza il timore di persecuzioni; garantire che la cannabis a Malta sia di buona qualità e non sia stata manomessa dai criminali o venduta a prezzi molto alti dalle società multinazionali; e consentire una migliore, e più informata, conversazione sulla cannabis, sul suo uso e sui suoi effetti.”
Il benessere della nostra comunità dovrebbe essere sempre tenuto a mente con il massimo riguardo – quindi sembra che, mentre c’è molto lavoro da fare, con il tempo, lo sforzo e i professionisti ben informati che spingono il movimento per la legalizzazione della cannabis a Malta, i risultati hanno tutto il potenziale di rivelarsi stupefacenti.