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Alcune TV, come quella italiana (con le Iene) e quella svizzera, hanno recentemente affrontato il problema della marijuana albanese contaminata dall’ammoniaca. Il problema, ormai annoso, è molto sentito perché essendo una sostanza ancora illegale è molto difficile controllarne la qualità.
La marijuana albanese in Italia
L’area italiana è un mercato molto importante per lo spaccio illegale di marijuana (e non solo) dall’Albania e spesso l’erba che arriva nel nostro Paese potrebbe non essere 100% naturale, anzi! Diverse sostanze tossiche e molto dannose per l’organismo vengono utilizzate nelle piantagioni per aumentare l’effetto, il peso della sostanza o aiutare nel processo di essiccazione. Una di queste sostanze è appunto l’ammoniaca.
Sembra infatti che prima di tagliare le piante, i coltivatori gettino ammoniaca sul terreno, poi assorbita dalle radici, facendo così seccare molto più rapidamente la pianta. Non solo, l’ammoniaca pare sia utile anche ad amplificare gli effetti psicoattivi del THC, producendo però enormi rischi per la salute.
Ma perché accelerare l’essiccazione della marijuana con l’ammoniaca?
Bè far seccare le piante di marijuana richiede molto tempo, settimane, oltre a molte cure e accortezze nella gestione del prodotto in tale periodo; ed imballare il prodotto fresco porta il rischio di facile sviluppo di muffe che deteriorerebbero il prodotto abbassandone drasticamente il prezzo se non rendendolo invendibile.
Così per restringere i tempi i produttori potrebbero ricorrere all’uso di sostanze esterne, e dannose, come appunto l’ammoniaca. Meno tempo ci impieghi a produrla e smerciarla, più ne vendi; se a farne le spese è la qualità generalmente poco importa al produttore.
Ammoniaca per aumentare lo sballo
L’ammoniaca però, come abbiamo anticipato, viene utilizzata anche per amplificare gli effetti dell’erba di scarsa qualità, con poca potenza. In questo caso la marijuana viene immersa nell’ammoniaca e fatta seccare nuovamente. Anche se il quantitativo di thc dell’erba in questione fosse molto ridotto, grazie agli effetti dell’ammoniaca il consumatore crederà di consumare una migliore qualità di marijuana rispetto a quella che è effettivamente.
Sembra che la marijuana proveniente dal mercato albanese spesso sia trattata con l’ammoniaca, o almeno è quello che è stato più volte denunciato. L’ammoniaca utilizzata in questo trattamenti fa malissimo al consumatore, sia per i polmoni che per il sistema nervoso.
Questo metodo viene utilizzato anche per indurre una dipendenza psicologica: il consumatore crederà di consumare marijuana di altissimo livello e di conseguenza vorrà continuare a consumarla!
Certo come abbiamo già detto nei precedenti articoli la dipendenza da erba non ha nulla a che vedere con quella delle altre droghe o del tabacco, perché non è fisica, ma in questo modo è facile indurre quella psicologica.
Una leggenda metropolitana?
Secondo alcuni però questa dell’ammoniaca nella marijuana albanese sarebbe una leggenda metropolitana.
Una spiegazione infatti potrebbe essere quella che la marijuana è in concia (quindi in fermento) e tenuta per lungo tempo in condizioni non idonee tende a sprigionare ammoniaca.
Un’altra spiegazione potrebbe essere quella del “sotto vuoto” in cui l’erba viene impacchettata non appena raccolta: in questo modo la marijuana fermenta e produce una sostanza simile all’ammoniaca, comunque dannosa.
Una soluzione
Visto che il problema delle sostanze stupefacenti tagliate con sostanze tossiche, talvolta veleni, è ormai all’ordine del giorno da molto tempo, molti paesi europei consentono legalmente ai giovani di fare analizzare le droghe che intendono consumare, mediante appositi “infopoint” posti generalmente nei luoghi della movida.
Ma queste politiche di riduzione del danno in Italia non sono ancora state attuate. È quindi molto difficile rendersi conto di che cosa si sta consumando, a meno che non si sia assolutamente certi della provenienza. Questo è uno dei problemi che la legalizzazione o la liberalizzazione della cannabis potrebbero risolvere, attuando appunto un maggior controllo sulla sostanza e sui suoi elementi.