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La risposta è: sì! Malgrado possa sembrare un controsenso, è assolutamente vero che gli adolescenti fumano di meno nei Paesi dove la cannabis è legale.
Il motivo? A rivelarlo è il quarantaduesimo studio annuale, chiamato Monitoring the Future, sponsorizzato dal National Institute on Drug Abuse.
Lo studio, che ha analizzato l’uso di cannabis da parte degli adolescenti in tutti gli Stati Uniti, ha rivelato che, in generale, il numero di studenti che ha affermato di fumare spinelli è in forte calo.
Il consumo di alcol e di sigarette, al contrario, è rimasto lo stesso degli anni Novanta:
“Non ho alcuna spiegazione” ha dichiarato Nora Volkow, direttrice del National Institute of Drug Abuse. “È un po’ sorprendente. Anche perché era stato previsto – prendendo come base i cambiamenti nella legalizzazione, e nella cultura della cannabis negli Stati Uniti, così come il numero sempre più decrescente di adolescenti che pensano che la cannabis sia pericolosa – che il suo accesso (e, di conseguenza, il suo uso) sarebbe aumentato tra i giovani. Ma non è aumentato.”
Perché gli adolescenti che vivono nei Paesi in cui la cannabis è legale fumano di meno?
Secondo i risultati racconti dal National Institute of Drug Abuse, i bambini americani che frequentano la quarta elementare hanno meno probabilità di fare uso di cannabis rispetto agli altri anni, in quanto, essendo diventata legale, ci sono anche più controlli dell’età.
Solo nel 2016, il 5,4% degli studenti aveva dichiarato di averne fatto uso, mentre nel 2015 la percentuale aveva raggiunto la quota del 6,5%.
Per quanto riguarda invece le classi superiori, il 22,5% degli studenti ha dichiarato di aver fatto uso almeno una volta della cannabis, mentre il 6% ha affermato di farne uso tutti i giorni. Il dato, nel complesso, è rimasto stabile rispetto al 2019.
I tassi di consumo di cannabis tra gli studenti delle scuole secondarie sono rimasti invariati rispetto al 2019. Tuttavia, e questo è un fatto che ha sorpreso molto i ricercatori, sono rimasti ai livelli più bassi degli ultimi due decenni.
Una possibile spiegazione di questo cambiamento, oltre al fatto che, diventando legale, la cannabis ha perso parte del suo fascino “proibito” (un fattore che, guarda caso, esercita un’attrazione irresistibile sugli adolescenti), è la popolarità sempre più crescente della sigaretta elettronica.
Le sigarette elettroniche, negli ultimi dieci anni, hanno cominciato ad essere usate sempre di più dai giovani, non solo perché sono più facili da reperire, ma anche perché sono considerate meno pericolose rispetto al fumo convenzionale (incluso quello di cannabis).
Legalizzazione della cannabis negli Stati Uniti: a che punto siamo?
Nel novembre del 2016, quando la campagna presidenziale era nel pieno del suo svolgimento, dei nuovi stati americani avevano già provveduto a legalizzare la cannabis, seguendo l’esempio vincente del Colorado.
Oggi sono 28 gli stati americani, tra i quali troviamo anche Washington D.C, ad aver legalizzato l’uso della cannabis per scopi terapeutici.
Sette di questi stati consentono anche l’uso ricreativo della cannabis, a condizione che il consumatore abbia almeno 21 anni.
Gli adolescenti del Colorado, secondo quanto mostrano i sondaggi condotti dal governo locale, hanno fumato di meno da quando il Colorado ha dato il via libera anche all’uso della cannabis per scopi ricreativi.
E questo anche se, molte persone, temevano che il consumo aumentasse dopo la legalizzazione della cannabis:
“Abbiamo sempre detto che, togliendo la cannabis dal mercato criminale e non controllato, e facendola vendere invece dai negozi specializzati, l’accesso a questa droga sarebbe stato più difficile” ha dichiarato Tom Angeli, presidente di Marijuana Majority, il gruppo di difesa della legalizzazione della cannabis. “E i nuovi dati lo confermano, quindi ha senso che il consumo tra gli adolescenti sia diminuito in maniera importante.”