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L’industria della marijuana del Colorado ha generato più di un miliardo di dollari di entrate fiscale per lo Stato a cinque anni dalla legalizzazione della vendita e del consumo di cannabis.
Per uno stato con un budget annuale di 30 miliardi di dollari, il contributo della marijuana legalizzata, stimato in circa 21 milioni di dollari al mese, non può essere ignorato.
La cannabis di stato ha creato nuovi posti di lavoro e nuove (ingenti) entrate
Il settore della cannabis, come indicato dal governatore democratico Jared Polis, oltre a far crescere l’economia del Colorado, sta creando molti posti di lavoro e generando entrate preziose che saranno utilizzate per prevenire il consumo nei minorenni, proteggere la salute e la sicurezza pubblica e, non da ultimo, investite nella costruzione di scuole pubbliche.
La marijuana ha contribuito a creare più di 41mila posti di lavoro nello Stato, mentre l’anno scorso (2018) è stata apportatrice di un contributo di 125 milioni di dollari per le scuole pubbliche e di 1,72 milioni di dollari per i governi locali.
Gli esperti fiscali, guardando questo bilancio nel complesso, hanno rivelato che le entrate statali derivanti dalla cannabis non sono la panacea a tutti i problemi economici del Paese, ma potrebbero sicuramente aiutare anche in un prossimo futuro.
Secondo uno studio realizzato da Carl Davis, direttore della ricerca presso l’Istitute on Taxation and Economic Policy, la spinta federale a legalizzare la marijuana e a regolare le vendite commerciali potrebbe portare ad un introito di 12 miliardi di dollari annuali di entrate statali e locali.
“Si tratta senza dubbio di una quantità significativa di entrate, ma dall’altra parte non si può bilanciare il budget basandosi solo sulle tasse della cannabis.”
In Colorado, le vendite di marijuana hanno generato entrate statali per 263,7 milioni di dollari l’anno scorso, corrispondenti ad appena l’1% del budget totale.
Un altro studio recente, realizzato da New Frontier Data, ha stimato che il Governo Americano potrebbe generare 86 miliardi di entrate fiscali a livello federale tra il 2019 e il 2025 se legalizzasse la cannabis in tutti i 50 Stati per uso medico e divertimento ricreativo per gli adulti.
Con un disavanzo che potrebbe raggiungere il trilione di dollari entro il 2020, le tasse sulla marijuana potrebbero ridurre tale cifra di circa l’1,4%.
Nonostante il divieto federale che ancora pende sulla marijuana, il Governo Americano sta già traendo benefici dagli Stati che permettono la vendita commerciale della cannabis.
Negli otto Stati che hanno legalizzato la vendita, il consumo e la produzione di marijuana, le aziende e i dispensari devono pagare le tasse commerciali federali, le tasse sui salari e le imposte sulle vendite.
Il conflitto tra legge federale e legge statale
Secondo Strekal, queste società pagano un’aliquota fiscale effettiva doppia rispetto a quella pagata da altre imprese legali.
In parte ciò è dovuto al fatto che le società dedite al commercio della cannabis non possono legalmente detrarre le spese aziendali dalle loro tasse federali, come i costi di trasporto, l’affitto e i benefici per i dipendenti.
Poiché la loro attività è ancora vietata dalla legge federale, sono anche escluse dal sistema bancario, il che significa che non possono ricevere prestiti né tanto meno richiederli.
Il denaro che la cannabis potrebbe generare per il governo federale sarebbe probabilmente paragonabile alle entrate derivanti dall’alcol e dal tabacco, rispettivamente circa 10 miliardi e 14 miliardi di dollari.
Tuttavia, a differenza dell’alcol e del tabacco, non esiste un consenso consolidato su come la marijuana andrebbe regolata.
Ogni Stato infatti ha un approccio leggermente diverso e, con un’industria ancora nella fase iniziale, c’è ancora molto spazio per la sperimentazione.
L’accisa del governo federale sul tabacco è la sterlina o per 1000 sigari o sigarette. Per l’alcol, la tassa è al gallone, con un prezzo più elevato per un peso più elevato.
Gli Stati americani tassano tali prodotti nello stesso modo: in base al peso e al volume.
Tuttavia stanno ancora esplorando i vari modi con cui poter calcolare la tassa sulla marijuana, anche se la maggioranza sarebbe propensa ad applicare una speciale accisa sul prezzo del prodotto.
Per esempio, i coltivatori del Colorado applicano il 15% sul prezzo della loro produzione e, di conseguenza, i clienti pagano una tassa del 15% sul prezzo al dettaglio del prodotto. Lo Stato riscuote anche l’imposta sulle vendite standard.
La competizione della marijuana legale con il mercato nero
Il problema più urgente però, questo per i favorevoli alla legalizzazione della marijuana, è la competizione con i prezzi del mercato nero.
“Il componente più critico è avere un’aliquota fiscale ragionevole che permetta alla marijuana legale di competere con i prezzi del mercato nero” ha dichiarato Strekal. “Ciò solleciterà un numero maggiore di consumatori a partecipare al mercato regolamentato in cui si ottengono prodotti di qualità e sicuri.”
Davis ha inoltre riconosciuto che lo sradicamento del mercato illecito si è rivelato un problema alquanto difficile per gli Stati che hanno legalizzato la vendita della cannabis: “È importante essere pazienti” ha detto, sottolineando poi che man mano che l’industria maturerà e i prezzi scenderanno, come già accaduto in Colorado, il mercato legale diventerà più attraente di quello sotterraneo.
La marijuana legale in Colorado si sta quindi dimostrando non solo un’industria redditizia, ma anche una potente generatrice di introiti e di nuovi posti di lavoro.