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In ogni angolo del globo esistono divieti nei confronti dei non fumatori, fino ad arrivare alla messa al bando delle sigarette o a codici penali davvero strampalati.
Ecco le 5 leggi sul fumo più strane al mondo, con tante curiosità per i viaggiatori tabagisti che vorranno avventurarsi in questi paesi.
Leggi sul fumo Olandesi: vietato fumare tabacco.
L’Olanda non è certo fra i paesi più conservatori, ed è noto che sia piuttosto liberista nei confronti delle droghe. Ma allora cosa possiamo aspettarci dal primo paese in lista?
Sicuramente una legge alquanto strana: in Olanda si può fumare pressoché qualsiasi cosa all’interno dei coffee shop, ad esclusione del tabacco.
Questo bizzarro divieto è diventato legge dal 1 Luglio 2008, con grande stupore di abitanti e turisti. La legge afferma che il consumo di droghe leggere come hashish e marijuana può essere effettuato senza problemi, purché sia limitato ai locali adibiti a questo scopo.
Perciò se avete voglia di accendervi una sigaretta fermatevi: il via libera è concesso solo al fumo di cannabis o altre erbe. Niente tabacco all’interno dei coffee shop di amsterdam, perciò le sigarette è meglio fumarle da un’altra parte se non volete rischiare una multa piuttosto salata.
Singapore e la legge per aiutare gli ex fumatori.
A Singapore tengono particolarmente ad avere strade pulite e prive da residui di gomme da masticare. Per questa ragione dal 2004 è stata vietata la masticazione di chewing gum in strada, perché i più maleducati tendevano a gettarle per terra, causando un’inevitabile sporcizia.
Se però c’è una cosa che a Singapore odiano più delle gomme da masticare sono i mozziconi di sigaretta gettati per terra. Per questa ragione hanno introdotto un’unica concessione al divieto delle gomme da masticare: i fumatori che cercano di uscire dalla dipendenza hanno il via libera.
In caso siate fermati da un agente di polizia mentre masticate una chewing gum, siate pronti a tirare fuori la prescrizione medica per le sigarette alla nicotina. In caso contrario tirate fuori il portafogli e siate pronti a pagare una multa molto salata.
Leggi sul fumo più strane al mondo: in Giappone è vietato fumare per strada
Che il Giappone fosse un paese severo è risaputo: forse lo conosciamo un po’ meno nella sua lotta contro il fumo. Se fate un viaggio nel paese del Sol Levante ricordatevi che non si può fumare ovunque, ma solo negli appositi spazi urbani dedicati. Sulle strade principali o all’interno dei parchi vi capiterà di vedere dei cartelli con scritto “smoking area” o “smoking room“.
All’inizio li confonderete con le fermate degli autobus, ma a un occhio più attento non sfuggirà il porta mozziconi e altre “comodità” per evitare di sporcare in giro.
La legge sul fumo non è stata applicata solo per una questione salutistica, ma anche piuttosto pratica: le sigarette inquinano, danno fastidio a chi non fuma e rischiano di bruciare qualche bimbo che si avvicina troppo al braccio con il mozzicone acceso.
La multa scatta immediatamente: 2.000 Yen per chi viene sorpreso a fumare a Tokyo, mentre “solo” 1.000 Yen per i fumatori di Kyoto e Osaka. Generalmente le multe vengono fatte esclusivamente ai turisti, gli unici che si avventurano a fumare al di fuori dei luoghi preposti.
Nonostante questo strano divieto, ci sono moltissimi fumatori in Giappone: su 127 milioni di abitanti, ben 30 milioni si dichiarano fumatori. Ovvero poco meno di 1 persona su 4.
Sempre in Giappone: 6 giorni di ferie in più all’anno per i non fumatori
Un’altra delle leggi sul fumo più strane al mondo è applicata in Giappone, dove un’azienda ha ottenuto il diritto di privilegiare i non fumatori con 6 giorni di ferie in più all’anno.
Parliamo della famosa agenzia di marketing Piala, situata al 29 piano di un grattacielo di Tokyo. Per poter effettuare la loro pausa sigaretta gli impiegati occupavano almeno 15 minuti di tempo, e questa situazione ha causato non pochi problemi ai vertici dell’azienda.
È così deciso di incentivare i non fumatori attraverso un bonus di 6 giorni di ferie l’anno, regalando ogni anno quasi una settimana di ferie in più. La stessa media di tempo stimata per tutte le pause sigarette prese dagli altri lavoratori tabagisti.
Leggi sul fumo più strane, ma anche più severe: in Bhutan il tabacco è illegale.
Dopo tutte queste leggi più strane sul fumo è arrivato il momento del veto finale: quello della messa al bando del tabacco. Ci troviamo nel Bhutan, un paese a metà fra Cina e Tibet.
Qui, a partire dal 16 Giugno 2010 è entrato in vigore il Tobacco Control Act, ovvero una legge che proibisce la produzione e la commercializzazione di tabacco per il fumo. Questa legge ha successivamente subito delle piccole variazioni per renderla meno vincolante.
Una di queste è la possibilità di comprare piccole quantità di tabacco per uso personale, da consumare obbligatoriamente all’interno della propria abitazione. Un consumo che profuma di trasgressione, praticata però da pochi abitanti dichiarati.