Bong: Storia, Cenni Preliminari ed Utilizzo
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Dal punto di vista consumistico, quando si parla di bong ci si riferisce a un particolare oggetto sfruttato prevalentemente per fumare marijuana, tabacco classico e aromatizzato e salvia divinorum. Prima di conoscere la storia e gli utilizzi, è molto importante cercare di capire qualcosa di più di questo particolare strumento.
Prima di tutto, è opportuno specificare che la parola bong deriva da “Thai Baung”, un termine che rappresenta una piccola parte di una canna di bambù utilizzata per costruire i primi stereotipi di bong della storia. Questo accessori, se così vogliamo chiamarli, vengono utilizzati per raffreddare il fumo subito prima che venga inalato, ma non solo: il bong viene adoperato per raccogliere una considerevole quantità di fumo in una camera d’aria.
In commercio esistono diversi tipi di bong, considerato il fatto che molti presentano forme, materiali, colori e grandezze diverse a seconda dei gusti e delle esigenze personali di ogni consumatore. Ci sono particolari casi in cui il bong viene ricavato da frutta o vegetali, mentre altri preferiscono renderlo più caratteristico impreziosendolo con dei dettagli originali e alternativi.
Com’è fatto il Bong?
- Bocchino: questa parte del bong viene utilizzata dalla bocca dei fumatori. Ciò significa che bisognerà poggiare le labbra sul buco per poter aspirare il fumo
- Camera: è in questa zona che si trova il fumo e, una volta raggiunta la giusta accumulazione, è possibile aspirare. Questo processo può essere reso molto più veloce levando il dito dal foro di carburazione e frizione, oppure togliendo il contenitore. In questo modo, potrete consentire all’aria di entrare all’interno della camera
- Base: tutti i bong dispongono di una base in grado di contenere acqua ed è di dimensioni molto più grandi e larghe rispetto alla camera. Grazie a questa caratteristica, il bong può restare in piedi in maniera autonoma senza cadere
- Gambo: questa parte del bong si trova alla base e sporge fuori dalla camera. È proprio qui che viene collocato il contenitore di ciò che andrete a fumare, poiché il fumo potrà passare attraverso l’acqua
- Braciere: in questo caso ci troviamo di fronte a un particolare tappo che può essere tolto senza problemi, dove poi si sistemerà la sostanza che si desidera fumare. Una volta posizionata, dovrà essere accesa. I contenitori presenti in commercio possono essere in vetro, in ceramica o in metallo e ci sono particolari casi in cui non può essere tolto ed è unito al gambo
Bong: Qualche cenno storico
Molti ritengono che la nascita del bong sia dovuta esclusivamente alla presenza del narghilè, ma grazie ad alcune ricerche è stato possibile affermare come questo oggetto sia stato creato per la prima volta in Africa, nel terreno. L’articolo di cui stiamo parlando è conosciuto soprattutto per fumare cannabis, ma non tutti conoscono la sua storia per intero. Oltre all’origine del termine, bisogna infatti considerare due cose quando si parla della scoperta del bong: in primis la cannabis e in secundis la credenza che il bong non avesse origine, ma che fosse disponibile a chiunque fumasse cannabis.
Nonostante alcune titubanze e perplessità, possiamo affermare che l’origine del bong è proprio l’Africa. Ciò è stato reso possibile grazie ad importanti studi condotti nei confronti di particolari dispositivi africani per fumatori, dimostrando che tutte le pipe sarebbero giunte lungo la costa occidentale africana dopo l’arrivo del tabacco.
Ovviamente è impossibile stilare una data di nascita esatta di questi oggetti, ma secondo i ricercatori più esperti dovrebbe risalire al 1100-1400. Ciò è dovuto al fatto che gli africani avrebbero iniziato a fumare prima la cannabis del tabacco: una dichiarazione piuttosto significativa e messa in evidenza da alcuni archeologi, dopo il ritrovamento di alcuni bong con residui di cannabis. Di conseguenza, chiunque abbia classificato gli strumenti al 1600, HA TOPPATO ALLA GRANDE.
Bong: gli utilizzi più importanti
Per riuscire ad utilizzare il bong bisogna inalare il fumo con la bocca nella parte superiore sempre aperta. Così facendo, si avrà la possibilità di diminuire la pressione della camera d’aria posizionata sopra il livello dell’acqua. Spetterà poi alla pressione atmosferica spingere l’aria proveniente dall’ambiente esterno all’interno tramite il braciere, dove è stata sistemata la materia combustibile.
Un passaggio fondamentale, che consente al fumo di passare dal tubo all’acqua e finendo direttamente nei polmoni. Con il bong sarà possibile fumare in maniera completamente diversa e, di conseguenza, non si avranno gli stessi effetti del fumare una canna o una pipa. A seconda del diametro e della lunghezza, si può raccogliere una dose piuttosto massiccia di fumo, moltiplicando la potenza e l’effetto della marijuana.
Detto questo, vogliamo ricordare che questo articolo è di carattere informativo e non desideriamo incoraggiare i giovani o gli adulti a consumare sostanze stupefacenti: in Italia, infatti la cannabis è considerata ancora illegale.