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La sigaretta elettronica non spinge i giovani verso il fumo: a rivelarlo è uno studio scientifico, condotto a febbraio 2021 su un campione di adolescenti americani tra i 12 e i 17 anni e che ha ottenuto risultati sorprendenti.
Secondo questo studio, intrapreso da Lion Shahab, Emma Beard e Jamie Brown, ricercatori presso l’Università di Londra e pubblicato per la prima volta nella rivista specializzata Tobacco Control, meno dell’1% dei ragazzi che hanno provato la sigaretta elettronica è poi diventato un fumatore abituale.
Una percentuale che, oltre ad aver smentito in pieno la teoria secondo cui lo svapo “sarebbe pericoloso per i giovani e li introdurrebbe al fumo tradizionale”, ha anche rivelato un retroscena inedito: il fumo dell’e-cigarette, anziché attirarli, spingerebbe gli adolescenti ad allontanarsi dai prodotti a base di tabacco combusto (e da tutti i rischi a essi collegati).
I giovani e il loro rapporto con le sigarette elettroniche: i dati analizzati
Durante l’adolescenza i ragazzi tendono a fare nuove esperienze e, una di queste, è solitamente il primo tiro di sigaretta.
Forse vi spiazzerà quanto stiamo per rivelarvi ma, secondo i dati analizzati da alcuni ricercatori inglesi, la realtà sarebbe molto diversa da quello che sembra.
Per capire, dobbiamo però partire dal principio, o meglio, dallo scopo dello studio e dalle statistiche prese in considerazione dagli scienziati.
L’obiettivo della ricerca era quello di scoprire se la sigaretta elettronica, in una maniera o in un’altra, potesse spingere gli adolescenti verso il fumo tradizionale.
Per scoprirlo, il team scientifico ha analizzato i dati raccolti dalla National Youth Tobacco Survey, condotta dai vari Centres for Disease Control and Prevention tra il 2014 e il 2017.
Il campione preso in esame comprendeva 78.265 adolescenti tra i 12 e i 17 anni, 38.630 dei quali avevano rilasciato informazioni sul primo prodotto da tabacco utilizzato.
Meno dell’1% degli adolescenti diventa fumatore dopo aver provato le e-cigarette
I partecipanti, successivamente, sono stati divisi dai ricercatori in tre gruppi ben distinti a seconda del primo prodotto utilizzato:
- chi aveva provato il fumo da sigaretta elettronica
- chi aveva utilizzato prodotti a combustione (sigari, sigarette e pipe)
- chi aveva optato per prodotti da tabacco senza combustione (es. tabacco da masticare)
Confrontando i vari dati, gli scienziati sono giunti alla conclusione che, tra i giovani che hanno utilizzato la sigaretta elettronica, meno dell’1% di loro sono poi diventati fumatori abituali.
Ciò significa che gli adolescenti che svapano, hanno il 26% in meno di possibilità di iniziare a fumare rispetto a quelli che consumavano le sigarette tradizionali o altri prodotti da fumo.
E non è tutto: i ragazzi che si sono approcciati al tabacco senza combustione, hanno il 52,7% delle probabilità in più di diventare fumatori.
Dall’altro lato, il numero di quelli che dalle sigarette tradizionali sono poi passati alle sigarette elettroniche per poi smettere di fumare, era cresciuto di molto nel corso degli ultimi tre anni.
I dati analizzati dal team londinese hanno permesso di giungere a una conclusione: coloro che iniziano col fumo della sigaretta elettronica hanno meno possibilità di passare poi al fumo tradizionale.
Non solo, perché le sigarette elettroniche sembrano anche spingere i giovani lontani dal fumo allontanando i giovani più vulnerabili dai pericoli connessi al fumo.
Un fatto che, tra l’altro, si è dimostrato molto coerente con il periodo preso in esame, in quanto tra il 2014 e il 2017, negli Stati Uniti, si è registrata una diminuzione del fumo tra i minori, rivelata anche da un sensibile aumento dell’utilizzo delle sigarette elettroniche.