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Coltivare marijuana utilizzando lana di roccia è possibile? Assolutamente sì. Questo materiale, molto apprezzato in ambito edilizio, si rivela anche una valida base per la coltivazione idroponica della marijuana.
Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, non ti resta che seguirci nelle prossime righe, dove abbiamo preparato una guida per aiutarti a gestire meglio l’approccio pratico alla coltivazione.
Cos’è la lana di roccia?
Prima di parlare della possibilità di coltivare la marijuana utilizzando lana di roccia, approfondiamo le caratteristiche di questo substrato. Il suo nome è legato soprattutto al campo dell’edilizia, dove viene utilizzato da diversi anni come isolante.
Nel corso del tempo, però, sono state approfondite le sue proprietà, arrivando a scoprire che la lana di roccia favorisce lo sviluppo delle radici delle piante. La scoperta in questione è stata fatta casualmente.
Da questo punto di partenza si è poi sviluppato un approccio tecnico molto approfondito, che ha portato alla messa a punto di substrati di lana di roccia progettati appositamente non per l’edilizia, ma per l’ambito agricolo e, in particolare, per la coltivazione della cannabis.
A livello concreto e al di là della funzionalità specifica, quando si nomina la lana di roccia si inquadra una fibra dall’aspetto molto simile a quello dello zucchero filato.
La suddetta è ottenuta a partire da rocce di origine basaltica. Sul mercato si possono trovare tantissimi substrati di lana di roccia di diverse forme e dimensioni.
Trovarli non è affatto difficile. Basta prendere come riferimento i numerosi negozi, online e non solo, dedicati agli articoli idroponici.
Come utilizzare la lana di roccia in un impianto idroponico per la coltivazione dalla cannabis
Utilizzare la lana di roccia per la coltivazione della cannabis è molto semplice. Si comincia innanzitutto regolando il suo pH. Ricordiamo che, per natura, la lana di roccia è un materiale caratterizzato da un alto livello di alcalinità.
Il cubetto di lana di roccia deve essere immerso in una ciotola d’acqua caratterizzata da un pH compreso tra 5,8 e 6,3. Questo piccolo compito deve essere concretizzato prima di iniziare la coltivazione.
Fondamentale è ricordare che, con i cloni e con le piantine, si può apprezzare un ottimo radicamento nei cubetti di lana di roccia.
Chi è alle prime armi, dovrebbe acquistare cubetti di piccole dimensioni. Saranno le stesse piantine e i cloni a segnalare al coltivatore quando è arrivato il momento giusto per il trapianto. In che modo? Con le radici che iniziano a fuoriuscire.
In questi casi, c’è una minaccia che deve essere tenuta sotto controllo con particolare solerzia. Si tratta delle alghe. Nei casi in cui diventano verdi, è consigliabile coprire i cubetti con della plastica. In mancanza di luce, infatti, le alghe non possono che morire.
Coltivazione della marijuana con blocchi e lastre di lana di roccia
La lana di roccia è una soluzione molto utile per facilitare i trapianti di piante di cannabis. Per concretizzare tutto questo, bisogna semplicemente effettuare un buco nella lastra oppure nel blocco.
Fondamentale è fare attenzione a rispettare le dimensioni del cubetto che si inserirà successivamente. A questo punto, non resta che posizionare il cubetto e fare sì che le radici inizino a crescere.
La tecnica appena descritta ricopre un ruolo di grande importanza nei casi in cui lo spazio è limitato. Risulta altrettanto utile nelle situazioni in cui si opera con un ampio numero di piantine e di cloni.
Se ci si accorge che le radici delle piante si aggrovigliano eccessivamente, è sufficiente trapiantarle in blocchi di lana di roccia di dimensioni maggiori.
Concludiamo ricordando che, per ottimizzare questa scelta di coltivazione (che ha il piccolo contro di vedere in primo piano un materiale non biodegradabile), è molto importante non utilizzare fertilizzanti organici, caratterizzati da una consistenza eccessivamente densa.