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Gli usi della cannabis sativa i più conosciuti sono di natura illegale o comunque per attività ricreative. Pochi sanno che invece la canapa è una pianta dalle infinite proprietà, conosciuta per i suoi utilizzi più diversificati ma demonizzata da molti.
Scopriamo quali sono gli usi della cannabis sativa più comuni, per farci rivalutare le proprietà di questa meravigliosa pianta.
Cannabis sativa e canapa sono la stessa cosa?
Si.
Nonostante il nome più utilizzato per la produzione industriale sia quello di Canapa o Canapa utile, dietro questo nome si nasconde la nostra più conosciuta cannabis sativa. Ovviamente le varietà di cannabis sono selezionate e coltivate in base al loro utilizzo finale.
Una pianta di cannabis sativa con un alto contenuto di THC verrà destinata all’utilizzo ricreativo, mentre la cannabis sativa con un contenuto di cannabinoidi inferiore (chiamata cannabis light) allo 0,6% verrà destinato all’industria o al settore alimentare. Quali sono i principali usi della cannabis sativa? Noi ve ne abbiamo elencati 5.
Gli usi della cannabis sativa oltre il pregiudizio.
Accadde che un contadino stesse seminando alcuni semi di canapa in un campo dove una rondine e alcuni altri uccelli si davano da fare per raccogliere il loro cibo.
“State attenti a quell’uomo” disse la rondine.
Perché, cosa sta facendo?” chiesero gli altri.
“Egli sta seminando il seme di canapa; fate attenzione a raccogliere ognuno di quei semi o ve ne pentirete.”
Gli uccelli non diedero ascolto alle parole della Rondine, e col passare del tempo la canapa crebbe e fu tessuta in corda,
e dalla corda furono fatte reti e molti degli uccelli che avevano disprezzato le parole della rondine
furono catturati nelle reti ricavate da quella stessa canapa.
Esopo, 550 a.C., “La rondine e gli altri uccelli”
Già cinque secoli avanti Cristo Esopo raccontava con una semplice favola le capacità della pianta di Cannabis. Da questo primo racconto possiamo dedurre che la cannabis Sativa può essere utilizzata con successo per la produzione di fibre tessili di una certa resistenza.
Oltre a questo primo utilizzo ne possiamo però scoprire molti altri, impiegati sia per l’industria alimentare che per quella edilizia. Un concentrato di proprietà si annidano all’interno di questa discriminata pianta, rendendo la cannabis sativa una piccola miniera verde.
Usi della cannabis sativa nell’industria alimentare.
Gli usi della cannabis sativa nell’industria alimentare sono molteplici. A partire dalla pianta possiamo ricavare semi commestibili, farine, olii e lavorazioni successive come pasta o pane altamente proteici. Questi prodotti, generalmente distribuiti da marchi di coltivazione biologica, sono naturalmente privi di THC e pertanto non portano alcun effetto allucinogeno.
Al contrario sono alimenti con eccellenti valori nutrizionali, ricchi di vitamine del gruppo B, provitamina A e vitamina E, un potente antiossidante naturale. L’olio di canapa è anche ricco di grassi omega3 e omega6, ottimali per ridurre il colesterolo e migliorare la nostra efficienza cardiaca.
Dalla spremitura a freddo dell’olio il materiale di scarto, magro e ricco di fibre, è utilizzato per la produzione della farina di canapa. Questa farina realizzata con la cannabis sativa presenta molti vantaggi rispetto alla più comune farina di grano. È estremamente proteica, light e priva di glutine, il che la rende adatta a tutti.
Inoltre le vitamine di cui è naturalmente ricca la rendono un alimento-cura ideale per il nostro benessere.
Usi della cannabis in ambito cosmetico.
Un’altra industria che ha saputo sfruttare la marijuana sativa in maniera ottimale è stata quella cosmetica. Fra gli usi della cannabis sativa troviamo quello di ingrediente per la cura della persona, trattando la pelle grazie alle vitamine e agli anti-ossidanti di cui è ricca.
Le creme alla cannabis svolgono generalmente un’azione antirughe, rigenerante e nutriente, perfetta per dare nuova vita alle pelli più secche e mature. Con il complesso di vitamine e antiossidanti naturali, alcune aziende cosmetiche come Annabis hanno sfruttato il potere di questa pianta per produrre cosmetici biologici con ingredienti 100% naturali.
Usi della cannabis sativa: fabbricazione di tessuti e fibre.
Fra gli usi della cannabis sativa c’è quello della produzione di fibre tessili di alta qualità, resistenti ed estremamente versatili. Molto più resistenti e durevoli delle fibre di cotone, le fibre di canapa possono essere utilizzare negli ambiti più disparati, dall’industria della moda a quella nautica.
I vestiti prodotti con fibra di canapa sono estremamente richiesti e ricercati per la loro capacità di isolare termicamente chi li indossa, proteggendoli dal caldo e dal freddo. La fibra di canapa è infatti una fibra cava, adatta sia ai periodi estivi (schermando dal calore) sia in quelli invernali (isolando il corpo da freddo e umidità).
Usi della cannabis sativa per la produzione di carta
Gli usi della cannabis sativa non si fermano all’industria tessile e alimentare.
Per secoli la canapa è stata utilizzata per la produzione di carta, sia per la sua elevata produttività rispetto alla normale cellulosa estratta dal legno, sia per i bassi livelli di lignina, che deve essere necessariamente eliminata per la produzione dei fogli di carta. Basti considerare che fino al 1880 (ovvero agli inizi dell’epoca proibizionista) la carta di canapa era il supporto privilegiato per la realizzazione della carta stampata.
Libri e documenti fra i più famosi al mondo furono scritti e stampati su questi pregiati fogli: la Bibbia di Gutenberg, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carrol, La dichiarazione d’Indipendenza Americana e molti altri testi fra i più conosciuti e letti al mondo hanno visto la luce su questa fibra.
Questo perché la canapa era un materiale estremamente resistente, e in un’epoca in cui i libri venivano tramandati per generazioni, la canapa era il supporto privilegiato per realizzare libri e manoscritti a lunga durata.
Perché la canapa fu sostituita dalla cellulosa?
Fra gli utilizzi della canapa il più famoso è senza dubbio quello ricreativo. Per questa ragione fu sostituita alla fine del 1800 dalla fibra di cellulosa ricavata dagli alberi. Questa soluzione determinò un gravissimo impatto ambientale, perché la produzione di cellulosa dagli alberi richiede massicce deforestazioni e procedimenti chimici complessi per eliminare ogni traccia di lignina dalla fibra ricavata.
Ritornare all’utilizzo della canapa per la produzione di carta di consentirebbe non solo di limitare la produzione di CO2, ma di migliorare i nostri terreni. Scopriamo perché.
Usi della cannabis sativa per la bonifica dei terreni contaminati.
Uno degli usi della cannabis sativa meno conosciuti è quello di permettere un’efficace bonifica dei terreni contaminati.
La canapa reagisce ai veleni del terreno con un processo chimico chiamato fitorisanamento, ovvero riesce a estrarre e indurre a una progressiva degradazione i composti chimici presenti nei terreni inquinati, eliminandoli. Questo processo è estremamente utile in terreni notoriamente dannosi per il nostro organismo, tant’è che si stanno studiando le modalità migliori per utilizzare la canapa anche all’interno di territori come l’Ilva di Taranto.
Oltre a questo possiamo dire che la canapa, per essere coltivata, non richiede l’utilizzo di pesticidi. Essendo una pianta infestante cresce velocemente e senza utilizzo di sostanze chimiche, pulendo l’ambiente e limitando l’utilizzo di pesticidi chimici.
Altri usi della cannabis sativa
Oltre a questi esistono molteplici altri utilizzi della canapa, molti dei quali ancora meno conosciuti. Per ora possiamo dire che si tratta di una pianta straordinaria dalle grandi proprietà, l’ideale per un utilizzo vario e diversificato, in linea con i più alti standard qualitativi ed ecologici.