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In questo articolo andremo ad approfondire l’uso dei portapacchetti di sigarette.
In Italia i fumatori sono ben 11,5 milioni. Il 27,3% dei fumatori sono uomini, mentre il 17,2% sono donne.
Ormai da qualche anno quindi il 22% della popolazione italiana è abituata a comprare le sigarette, o il tabacco, e vedere le scritte che troneggiano sopra alle confezioni: “Il fumo uccide”, “Smetti subito di fumare”, “Il fumo danneggia te e chi ti sta intorno”.
Le immagini scioccanti sui pacchetti
Negli ultimi mesi poi ci siamo trovati davanti a qualcosa di molto più forte di una semplice scritta “intimidatoria”: le immagini, che come tutti sappiamo hanno molto più potere di qualsiasi altra forma di comunicazione. Le foto che sono sui pacchetti di sigarette oggi ritraggono malati di tumore, malformazioni e danni irreversibili subiti dai fumatori affetti da patologie legate alla loro dipendenza.
Le nuove norme europee sul fumo infatti, oltre che l’abolizione dei pacchetti da dieci, prevedono l’introduzione di queste immagini scioccanti. Queste foto occupano almeno il 65% della confezione di sigarette.
A questo punto ci sono diversi tipi di reazioni, la prima è quella di fare finta di niente, la seconda quella di soffrire o rimanere sconvolti davanti a immagini così forti.
Quindi? Come faccio a evitare di dover vedere come si ridurranno i miei polmoni?
La soluzione è ormai alla portata di tutti: i porta pacchetti per le sigarette.
In commercio ce ne sono milioni e di diversissimi generi, dal tenero panda in cartone, ai pois in silicone, addirittura griffati.
Ma basterà? Molti fumatori tentano di far finta di nulla, per i fumatori di tabacco è ancora più facile visto che ormai sono comunissime le borsette per avere tutto a portata di mano in un unico contenitore (tabacco, cartine, filtri e accendino).
Alcuni di noi sono meno sensibili e più fatalisti, molti sanno quali sono i danni causati dal fumo ma altrettanti non se ne preoccupano (lecito e umano) finché non sono loro in prima persona gli interessati.
Altri invece hanno smesso più volte, ma ci sono ricaduti, o hanno casi di tumore in famiglia o ancora sono persone più sensibili a cui effettivamente queste immagini di lingue tumefatte e polmoni neri fanno paura più che impressione.
Ma queste campagne sui pacchetti di sigarette e tabacco servono davvero?
Ma la domanda vera è: serviranno queste immagini come deterrente? I porta pacchetti di sigarette ci salveranno?
Ma soprattutto sarà un fuoco fatuo, potrà portare quante persone a smettere di fumare prima che gli effetti della sensibilizzazione cessino?
Intanto di certo è aumentato il numero di persone che fa uso dei porta pacchetti di sigarette per evitare di dover fissare la foto di un uomo in fin di vita in un letto di ospedale, perché per tanti anni ha fatto quello che loro stanno facendo proprio in quel momento!
In Australia addirittura nel 2012 sono stati introdotti pacchetti di sigarette senza il logo del produttore: tutti uguali, con solo il nome del produttore e i messaggi di sensibilizzazione contro il fumo con lo stesso identico font. Sembra che in questo modo, oltre a ridurre l’associazione tra il brand delle nostre sigarette preferite e reazioni emotive positive, aumenti la salienza delle immagini. Ma di nuovo, anche questo si risolve con i portapacchetti di sigarette.
Tuttavia sono molti gli esperti secondo i quali le immagini choc sui pacchetti di sigarette non bastano e non basteranno per contrastare il desiderio di fumare, sembra infatti che cose di questo genere possano contribuire a dare un’immagine negativa degli effetti provocati ma non significa che ne limiteranno i consumatori!
Un recente studio dell’Università di Stirling ha dimostrato che i ragazzi con cui hanno lavorato (tra gli 11 e i 16 anni) rimangono indifferenti alle campagne di sensibilizzazione per immagini sui pacchetti di sigarette.
Ed ancora, a furia di vedere sempre le stesse immagini, saremo desensibilizzati: i nostri nuovi portapacchetti di sigarette quindi probabilmente stanno solo accelerando il processo.