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Non appena sono entrate nel mercato italiano le sigarette elettroniche hanno avuto un grande successo! Ricordate? Per strada un sacco di persone la maneggiavano con un po’ di curiosità ma altrettanta sicurezza.
Nel 2012 già un milione di italiani svaporava la sigaretta elettronica e centinaia di negozi fiorivano ad ogni angolo di tutte le città italiane (generando un fatturato, solo nel 2012, di 350 milioni di euro). Ma sono veramente innocue?
Il dibattito scientifico sulla sigaretta elettronica
Immediatamente dopo la loro introduzione nelle nostre abitudini di vita sono iniziate le polemiche sulle e-cig, partite soprattutto dai dibattiti di una comunità scientifica divisa. Da una parte chi, come Veronesi, sosteneva che la sigaretta elettronica fosse assolutamente innocua, soprattutto se senza nicotina e chi, come il dottor Garattini dell’Istituto Mario Negri di Milano, affermava il contrario.
Ciò che maggiormente veniva e viene criticato sono i liquidi per queste sigarette elettroniche, venduti in boccette, che, dopo aver ‘svaporato’, restano nei polmoni. E non se ne conoscono ancora accuratamente le conseguenze.
I contro
Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine per esempio sembra aver dimostrato che il processo di vaporizzazione delle sigarette elettroniche favorirebbe la formazione di formaldeide, una sostanza da 5 a 15 volte più cancerogena del tabacco. Dall’altra parte in un documento dell’agosto 2014 l’Organizzazione Mondiale della Sanità avanzava forti dubbi riguardo alla loro pericolosità per la salute. Questo ha suscitato il fermento di una parte della comunità scientifica e portato 50 noti scienziati internazionali a firmare una lettera aperta indirizzata all’OMS, in cui sottolineavano la scarsa tossicità delle sigarette elettroniche e la loro efficacia nel favorire la disassuefazione dal fumo.
Uno studio pubblicato sull’ American Journal of Respiratory and Critical Care ha poi però cercato di valutare gli effetti sull’apparato respiratorio delle e-cig, analizzando la frequenza dei sintomi tipici della bronchite cronica, tosse e catarro tra gli adolescenti, attraverso l’uso di questionari. Ciò che emerge è che fumare la sigaretta elettronica, o averla fumata, aumenta di molto i classici disturbi che caratterizzano questa malattia.
Quindi la sigaretta elettronica fa sicuramente meno male della classica ma non è del tutto innocua.
Aumenta il rischio di patologie respiratorie
Ancora secondo uno studio condotto su oltre 2000 giovani da un altro gruppo di ricerca della Keck School of Medicine, chi usa sigarette elettroniche è a maggior rischio di disturbi respiratori, come tosse e bronchite: il vapore emesso da questi prodotti infatti può irritare le vie aeree. Le sigarette elettroniche non emettono aria pura, ma fanno evaporare aromi di origine alimentare, non del tutto “puliti” e dagli effetti ancora sconosciuti sul lungo periodo (soprattutto per il deposito di queste microparticelle sui polmoni). Ovviamente il discorso è aggravato per le sigarette elettroniche che contengono nicotina, anche se in piccolissime dosi.
In rischio però, secondo alcuni studi, è che giovani non fumatori, con la certezza di non fare nulla di male per la loro salute, inizino a fare uso delle sigarette elettroniche, un po’ per un fattore di moda e un po’ per le difficili dinamiche di accettazione adolescenziale che tutti ricordiamo.
Sempre rispetto a studi americani pubblicati rispettivamente sul Journal of American Medical Association e sull’American Journal of Respiratory and Critical Care, sembra che i consumatori di e-cig siano più propensi a iniziare a consumare sigarette classiche. Ciò non vuol dire che le sigarette elettroniche portino di certo al consumo delle classiche, ma indica un’associazione tra due comportamenti: svapare e fumare. Anche in questo senso le sigarette elettroniche non possono essere considerate del tutto innocue, perché a dare dipendenza può essere anche la ritualità del gesto compiuto per svapare, così simile a quello compiuto per fumare.
Quali Pro?
Se da una parte sicuramente l’e-cig possono aumentare nei loro consumatori il rischio di sviluppare diversi sintomi della bronchite cronica, bisogna anche considerare che hanno aiutato molti fumatori accaniti a diminuire il loro consumo di nicotina, o a smettere.
Nelle sigarette elettroniche infatti la quantità di nicotina è molto minore rispetto alle sigarette classiche (un serbatoio di una sigaretta elettronica continene 1 ml, con un liquido alla gradazione di nicotina di 8 mg/ml, ciascuna cartuccia conterrà 8 mg di nicotina, ma ne rilascerà solo 1/4 cioè 2 mg circa, le dosi sono più del doppio in una sigaretta normale), una quantità che non causa avvelenamento, ma conferisce parità di soddisfazione per il fumatore.
Coloro che quindi sono non demonizzano l’uso delle sigarette elettroniche lo fanno perché queste non contengono tabacco e non prevedono la combustione per funzionare e possono aiutare nel liberarsi dal vizio, supportati da studi che lo dimostrano. Sembra effettivamente che solo nel 2014 più della metà dei pazienti assistiti nei laboratori della Lega Italiana Anti Fumo abbia smesso definitivamente di fumare grazie alle e-cig.